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·14 ottobre 2025
Milan Como, Calcagno (AIC): «Il problema non è la partita in sé, dato anche che resterà un evento eccezionale. Piuttosto la domanda è questa»

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·14 ottobre 2025
Presidente dell’Associazione Calciatori, Umberto Calcagno si aggiunge alle tante voci che hanno commentato la scelta di giocare Milan-Como a Perth. Lo ha fatto dalle colonne di Tuttosport.
IL PROBLEMA – «Il problema non è certo la partita in sé, dato anche che resterà un evento eccezionale. Anche se viene giocata a 28.000 km di di stanza, con fusi orari e cambi di temperatura duri da affrontare. Resta il dubbio se sia questo il modello da inseguire».SI GIOCA TROPPO – «Il problema non è solo questo: i grandi calciatori hanno già accettato che si debba giocare di più e si debbano cercare nuovi ricavi. La preoccupazione è legata all’impatto sulle loro prestazioni: per fare un esempio, Bastoni l’anno scorso ha giocato più di 70 partite. Però molto probabilmente non ha giocato la settantesima allo stesso livello psico-fi sico della cinquantesima. Credo si debbano rimettere le persone al centro del progetto, e parlo anche dei tifosi».I GIOCATORI GUADAGNANO TANTO – «Se hanno ingaggi importanti è perché sono forti e generano ricchezza. E anche stipendi alti non giustificano il superamento di certi limiti: noi siamo affiancati alla Lega Serie A in una causa intentata, come sindacato mondiale e come leghe europee, contro la Fifa».CON LA FIFA POCHI RAPPORTI – «Perché non c’è mai stata la volontà da parte della Fifa di sedersi davvero a un tavolo e dare dignità alla voce dei calciatori. E queste non possono essere definite solo questioni sindacali: in questi termini non andre mo da nessuna parte. Il tema è cercare soluzioni che rimettano al centro le persone per offrire il miglior spettacolo possibile».IL MONDIALE PER CLUB – «Bisognerebbe giocarlo in una finestra più umana, per dirne una che permetta tre settimane di riposo a fine stagione. Ma la vera questione è legata alla creazione e all’ampliamento di nuove competizioni internazionali, che spostano la ricchezza lontano dai campionati nazionali. Dobbiamo anche porci il problema di come redistribuire i proventi che generano».IMPORRE GIOCATORI ITALIANI – «Sarebbero leggi illegittime. Però dobbiamo chiederci perché in Spagna riescano ad avere grandi club competitivi che valorizzano la filiera interna. È un percorso virtuoso, di cui beneficia anche la Nazionale: quella italiana attinge a un numero troppo limitato di calciatori selezionabili in massima serie».IL DECRETO CRESCITA – «È stata una battaglia persa. Molto probabilmente la mancanza di confronto dell’epoca ci ha fatto concentrare su problemi che non erano così centrali. Oggi abbia mo proposto al Ministro Abodi uno sgravio fiscale per chi impiega giovani del proprio vivaio».COSA SI FA IN FIGC – «A marzo 2024 abbiamo deliberato il Piano Strategico del Presidente Gravina, facendo tutti un passo indietro, partendo da un presupposto: non dobbiamo solo inseguire i ricavi, ma anche razionalizzare i costi. Abbiamo un debito spaventoso, e in Italia maggiori ricavi hanno sempre comportato più indebitamento».LA SERIE A A 18 SQUADRE – «Non può essere un ragionamento estrapolato dal contesto internazionale. L’Italia non può farla senza che la facciano anche Spagna e Inghilterra».
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