DirettaCalcioMercato
·6 ottobre 2025
Milan-Como si giocherà in Australia: arriva il via libera anche dalla UEFA

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·6 ottobre 2025
Dopo la FIGC, anche la confederazione europea apre alla storica trasferta australiana per la partita Milan-Como. Ora si attende solo il sì formale della FIFA.
Milan-Como si potrà giocare in Australia. Dopo il primo ok arrivato nei giorni scorsi dalla FIGC, nel pomeriggio di oggi è giunta anche la tanto attesa approvazione da parte della UEFA, che ha concesso il via libera allo storico spostamento della partita di Serie A fuori dai confini europei. Il match, valido per il girone di ritorno del campionato, è previsto per l’8 febbraio 2026 e dovrebbe andare in scena a Perth, nella regione dell’Australia Occidentale. Manca soltanto il via libera formale della FIFA, ma a questo punto l’ultima parola dell’organo mondiale del calcio appare una semplice formalità.
Si tratta di un evento senza precedenti nella storia della Serie A: mai prima d’ora una gara ufficiale del massimo campionato italiano si era disputata fuori dall’Europa. Il progetto, fortemente voluto da Milan e Como, ha avuto un’accelerazione decisiva nelle ultime settimane, complici anche i lavori programmati a San Siro, che renderanno indisponibile lo stadio milanese nel periodo previsto per la sfida e le Olimpiadi di Milano-Cortina.
Il via libera della UEFA è arrivato anche grazie a un “vuoto normativo”. Nella nota interna diramata dalla confederazione europea si precisa che attualmente non esiste un regolamento che vieti esplicitamente la disputa di partite di campionato all’estero. Tuttavia, viene sottolineato che il principio della territorialità delle competizioni nazionali dovrà essere oggetto di riflessione e regolamentazione in futuro. La stessa UEFA ha annunciato che porterà il tema alla FIFA, con l’obiettivo di discutere nuove linee guida per evitare che situazioni simili diventino una consuetudine.
Fondamentale, secondo fonti federali, è stato l’intervento del presidente FIGC Gabriele Gravina, che ha svolto un ruolo da mediatore tra le società italiane e gli organi internazionali. La decisione è giustificata come “eccezionale” e motivata da circostanze logistiche straordinarie.