🔴⚫️ Milan, Fonseca si è sfogato con Ibra e gli altri dirigenti. Theo strigliato a Milanello: la ricostruzione | OneFootball

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·13 dicembre 2024

🔴⚫️ Milan, Fonseca si è sfogato con Ibra e gli altri dirigenti. Theo strigliato a Milanello: la ricostruzione

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La Gazzetta dello Sport, come di seguito riportato, ha svelato un retroscena in casa Milan. Protagonisti il tecnico Paulo Fonseca e Theo Hernandez: “Al Milan e a Paulo Fonseca serve il miglior Theo Hernandez. Lo sfogo del tecnico di mercoledì notte, dopo la vittoria contro la Stella Rossa, aveva nel mirino l’atteggiamento della squadra, ma anche il rendimento di alcuni singoli. Uno di questi è il terzino francese, con il quale ieri a Milanello l’allenatore ha avuto un colloquio individuale: l’obiettivo era spiegargli gli errori commessi e invitarlo a reagire, da campione qual è, concentrandosi solo sul Milan. Oggi il portoghese avrà nuovi faccia a faccia, probabilmente con Calabria, Tomori e gli altri giocatori che, secondo lui, stanno rendendo al di sotto del loro standard. Non si tratta di processi, ma di un modo per provocare un cambio di rotta, per “recuperare” elementi che Paulo ritiene fondamentali per il progetto. Con Leao si è comportato allo stesso modo e, con l’aggiunta di qualche panchina, lo ha tirato di nuovo a lucido. Succederà anche con Theo e gli altri?

Hernandez in questo inizio di stagione sembra la pallida controfigura dello splendido terzino che dal 2019 si esibisce a San Siro con la maglia rossonera. Fonseca gli ha fatto vedere al video gli sbagli commessi in fase difensiva. Che non sono i primi in quest’ultimo periodo. Il francese è consapevole di non essere al massimo, soprattutto dal punto di vista fisico, lo ha ammesso e sa bene che tocca a lui ritrovare la migliore condizione. Il tecnico gli ha chiesto una reazione, di isolarsi da tutto e di pensare solo al campo. Lo vuole al massimo. Resta da vedere se contro il Genoa gli concederà un turno di stop, per fargli resettare la testa. Di certo Paulo si aspetta una reazione in tempi brevi. Idem da Calabria e Tomori, due titolari dell’anno dello scudetto. Il capitano, che è uscito dal campo assai arrabbiato (e fischiato dal pubblico), alle persone più vicine ha confidato di non avercela con l’allenatore per la sostituzione, ma di essere solo contrariato per il momento no a livello personale. Il difensore inglese, che ha preso un’ammonizione per proteste mentre si riscaldava e sarà squalificato in Champions, dopo l’ammutinamento e il rigore concesso a Firenze al connazionale e amico Abraham, ha perso posizioni e sta giocando pochissimo. E pensare che a inizio stagione era considerato un insostituibile. Così non va.


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Al di là dell’arrabbiatura con i singoli, il malessere di Fonseca è anche per come la squadra nel complesso ha approcciato la gara contro la Stella Rossa, avversaria inferiore che doveva essere piegata più facilmente. Lo ha deluso parecchio, dopo giorni di avvertimenti e lavoro sul campo, constatare gli errori commessi soprattutto nella ripresa quando il Milan ha rischiato di non vincere. Mercoledì sera si è sfogato a caldo, nello spogliatoio dei dirigenti, con Ibrahimovic, Furlani e Moncada, poi ha ribadito gli stessi concetti in maniera animata ai calciatori e ai media. Senza mettere sotto accusa i singoli, ma parlando di atteggiamento sbagliato. Chi pensa che si sia fatto trasportare dal nervosismo e che abbia detto cose che non voleva è fuori strada: quei concetti li voleva ribadire pubblicamente per provocare una reazione. Perché sa bene che il Milan finora in campionato ha avuto un rendimento peggiore rispetto alla scorsa stagione e sta cercando il modo di… svoltare. Il resto del lavoro lo ha fatto e lo farà con colloqui individuali, una pratica tutt’altro che inusuale da quando è a Milanello. Ieri mattina l’allenatore portoghese ha varcato i cancelli del centro tecnico di Carnago alle 9.15 e se n’è andato alle 14,40, accompagnato da un uomo del suo staff. Paulo è andato a Casa Milan dove ha fatto il punto della situazione con la società che gli ha ribadito il pieno sostegno per la linea scelta. Il fatto che nessun dirigente ieri mattina fosse a Milanello non va letto come un disimpegno del club, ma è frutto della precisa volontà di non delegittimare con discorsi al gruppo il lavoro dell’allenatore. È lui l’unico a dover gestire le questioni tecniche, sapendo di avere al suo fianco Ibrahimovic e gli altri manager. Tutta la serie A Enilive è solo su DAZN. Guarda tutte le partite

sorrisi con i bimbi— Fonseca ha infine partecipato alla festa del settore giovanile che si è svolta a San Siro: 400 bambini e bambine sono entrati a gruppi nello spogliatoio e hanno ricevuto il saluto di tutti i calciatori e le calciatrici della prima squadra maschile e femminile. È stata una grande sorpresa per tutti loro dare il “cinque” a Leao e agli altri. In un clima sereno, Fonseca ha risposto alla domanda in portoghese di una ragazza brasiliana: “Cosa dico alla squadra se gioca bene e perde? Che non sono soddisfatto del risultato, ma che ho fiducia. I ragazzi vanno sostenuti”. Mercoledì sera ha fatto l’opposto. Non per caso… Anche Theo, da vice capitano, è stato super disponibile e, quando un bambino gli ha chiesto di invitarlo a casa sua per imparare a giocare, ha sorriso: “Certo che puoi venire. Sia a casa mia sia a Milanello”. Applausi”.

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