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·2 dicembre 2025
Milan-Lazio, caso Pavlovic-Marusic: come l’AIA ha realmente interpretato l’episodio secondo Rocchi

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·2 dicembre 2025

L’ultimo turno di Serie A ha riacceso il dibattito arbitrale con il contestatissimo contatto tra Pavlovic e Marusic nel finale di Milan–Lazio. In attesa della pubblicazione completa dell’analisi tecnica e dell’audio integrale tra VAR e arbitro, un’anticipazione diffusa dal profilo X di Dazn ha delineato con chiarezza la posizione dell’AIA e del designatore arbitrale Gianluca Rocchi.
Secondo quanto riportato, Rocchi avrebbe sintetizzato così il proprio punto di vista: “Non è rigore, ma non è mai fallo alla difesa. La scelta corretta era il calcio d’angolo”. Una frase che racchiude l’intera filosofia interpretativa adottata per l’episodio e che contribuisce a definire il quadro ufficiale della valutazione arbitrale.
La posizione dell’AIA: perché l’episodio non era da rigore né da fallo difensivo
L’intervento di Rocchi chiarisce come l’episodio Pavlovic–Marusic non potesse essere tradotto né in un penalty per la Lazio né in un fallo offensivo che giustificasse un calcio di punizione per il Milan. La dinamica, secondo l’AIA, rientra in una zona grigia del gioco che richiede un’analisi immediata e lineare: il contatto non è punibile, ma non è neppure irregolare a favore della difesa. La ripresa corretta del gioco, dunque, sarebbe dovuta essere il calcio d’angolo.
Rocchi avrebbe inoltre sottolineato che un check rapido, stimato in circa 15 secondi, sarebbe stato sufficiente a confermare la decisione più coerente con il regolamento.
La valutazione degli arbitri: positivo Collu, bocciato il VAR Di Paolo
Mentre la direzione generale dell’arbitro Collu è stata considerata nel complesso adeguata, ben diversa è la posizione assunta nei confronti del VAR, Di Paolo. Secondo i vertici arbitrali, il VAR non avrebbe dovuto invitare l’arbitro all’On Field Review, poiché l’episodio non presentava elementi tali da rendere necessario un intervento correttivo.
Questo richiamo allo schermo viene, dunque, interpretato come un errore di procedura che avrebbe potuto condizionare la percezione di Collu e alterare l’equilibrio decisionale.
L’aspetto tecnico: perché l’interpretazione di Collu è stata considerata parzialmente errata
C’è un ulteriore elemento tecnico messo in luce dall’AIA. Nel comunicare le proprie motivazioni ai giocatori, Collu aveva affermato: “Il braccio è fuori sagoma, ma il difensore subisce un fallo”.
Secondo l’analisi degli organi tecnici, questa lettura non corrisponde a quanto realmente accaduto. Non vi sarebbe stato alcun fallo sul difensore del Milan e, parallelamente, non vi sarebbero stati gli estremi per assegnare un rigore alla Lazio. L’unica soluzione realmente conforme al regolamento sarebbe stata la scelta più semplice e, al tempo stesso, più solida: ripartire da un calcio d’angolo.









































