⚠️ Milan rinato, Juve spenta: come arrivano i due club alla Champions? 🇪🇺 | OneFootball

Milan e Juventus si avvicinano al loro primo appuntamento europeo con umori leggermente contrapposti.

I rossoneri hanno dilagato contro il Venezia e recuperato la fiducia dell'ambiente prima dell'esordio in Champions League contro il Liverpool. I bianconeri, invece, hanno raccolto il secondo pari consecutivo contro l'Empoli e potrebbero essere scavalcati da diverse squadre in testa alla classifica.

Milan, riscatto è stato

Il Venezia è stato un avversario molto morbido e il portiere Jesse Joronen ha semplificato ulteriormente le cose vivendo una giornata davvero da dimenticare. Per una squadra che aveva ottenuto appena 2 punti nelle prime 3 partite, però, fare 4 gol nella prima mezz'ora non può essere una banalità. La reazione è arrivata.

La risposta più importante è giunta dai due calciatori più inesorabilmente discussi. Rafael Leao e Theo Hernandez hanno orientato la partita nella direzione giusta. Il gol confezionato dopo pochissimi minuti sull'asse sinistro è certamente il biglietto da visita della loro prestazione e della serata rossonera.

Nei 90 minuti c'è molto di più, anche dal punto di vista comunicativo: l'esultanza polemica di Rafael e l'uscita scomposta di Theo, ma anche la leadership mostrata dal francese e l'abbraccio del portoghese col connazionale Paulo Fonseca a fine gara. Segnali opposti di chi voleva togliersi qualche sassolino dalla scarpa ma - alla fine - tiene davvero al progetto.

Dal punto di vista della proposta si è osservato un Milan un po' diverso da quello di inizio stagione. Le corsie sono state utilizzate maggiormente, soprattutto quella sinistra, con Reijnders e Loftus Cheek più in linea invece che l'uno alle spalle dell'altro. Il diverso dispiegamento in campo ha favorito la verticalità che tanto esalta Leao e Pulisic, risultata ingestibile per il Venezia.

Nel finale Fonseca ha tentato anche qualche timido esperimento. A risultato acquisito Morata è entrato per duettare con Abraham ma la squadra ha subito perso equilibrio e subito un gol, per quanto irregolare e giustamente annullato. L'allenatore ha capito immediatamente che non si trattava del momento giusto per porre un discorso che certamente avrà peso in futuro e ha quasi immediatamente sostituito il centravanti inglese.

La squadra rossonera rinfranca il morale e rispolvera certezze calcistiche che erano state oscurate da risultati deludenti. Contro il Liverpool e l'Inter sarà tutta un'altra storia, ma è meglio arrivarci con 3 punti in più, il primo clean sheet della stagione e 4 gol segnati da 4 marcatori diversi. Può essere la settimana della rinascita: il primo tassello è stato incastrato al posto giusto nel modo giusto.

Juventus, meccanismi da trovare

La Juventus è partita molte forte in campionato. Le prime due giornate hanno portato due vittorie per 3-0 contro Como e Verona. La Vecchia Signora ha confermato la propria solidità difensiva anche nelle due gare successive contro Roma ed Empoli, ma i due pareggi a reti inviolate hanno già frenato la corsa degli uomini di Thiago Motta.

È la quinta volta nella storia che la Juventus riesce a mantenere la porta inviolata nelle prima quattro giornate di Serie A e questo è ovviamente un dato positivo. Ciò che è mancato nelle ultime due giornate è maggior lucidità in fase offensiva, peggiorata paradossalmente dopo gli arrivi tanto attesi di Nico Gonzalez e Teun Koopmeiners.

Nella sfida contro l'Empoli, in particolare, la Juventus ha calciato solamente tre volte nello specchio della porta. Il feeling tra i nuovi arrivati sopra menzionati è ancora tutto da costruire, il che è dimostrato dai numerosi errori tecnici quando hanno cercato delle combinazioni tra loro e con il resto dei compagni di reparto.

La poca efficacia offensiva, come suggerito da Thiago Motta nelle interviste post-partita, si deve a tutta la squadra e dunque anche ai difensori, che hanno mostrato poca qualità nel momento in cui dovevano impostare le azioni offensive.

Il ritorno in Champions League, martedì in casa contro il PSV Eindhoven, è probabilmente il primo grande banco di prova per il nuovo corso juventino che in ogni caso necessiterà di tempo: la combo nuovo allenatore + squadra rivoluzionata troverà gli automatismi soltanto con il passare delle giornate.