Milinkovic-Savic Juve, il ko di Como evidenzia un centrocampo fragile. Il sogno di Comolli è lui ma… Gli arabi spingono per il rinnovo | OneFootball

Milinkovic-Savic Juve, la sconfitta di Como evidenzia un centrocampo fragile: tutti i dettagli sul serbo

Il crollo di Como ha evidenziato in modo impietoso i limiti di una rosa che ha un disperato bisogno di interventi. Come riportato da Tuttosport, se la priorità per il mercato Juve di gennaio resta un esterno, la situazione più allarmante è quella del centrocampo, definito “il reparto più fragile di tutti”. Qui, “la buona volontà di Locatelli non copre le mancanze di Koopmeiners”, e Igor Tudor non ha alternative di livello.

Per questo, la dirigenza bianconera è quasi costretta a intervenire, e il sogno, “tanto forte quanto pesante”, è sempre lo stesso: Sergej Milinkovic-Savic. L’ex faro della Lazio è il nome che, più di ogni altro, metterebbe d’accordo tutti e risolverebbe i problemi di qualità e fisicità della mediana.

Milinkovic-Savic Juve, l’ostacolo Al-Hilal

La Juventus monitora da tempo la situazione del “Sergente”, sperando in una sua volontà di tornare in Europa per rimettersi in gioco nel calcio che conta. Tuttavia, la pista che porta al centrocampista serbo è e resta complicatissima, e nelle ultime ore si è aggiunto un nuovo, enorme ostacolo.

Secondo il quotidiano torinese, infatti, l’Al-Hilal non ha alcuna intenzione di lasciar partire il suo giocatore. Al contrario, il club arabo “è da marcare” perché ha sferrato una “nuova offensiva” per convincere Milinkovic-Savic a firmare il rinnovo del contratto in Arabia. Una volontà “concreta, perciò ricca”, che si traduce in un’offerta faraonica quasi impossibile da pareggiare per i club europei.

La Juve, dunque, continua a sognare, ma deve fare i conti con la realtà. Per portare a Torino il “Sergente” a gennaio servirebbe un miracolo economico e la ferma volontà del giocatore di rinunciare a un ingaggio stratosferico. Per questo, la dirigenza tiene aperte anche altre piste, per non farsi trovare impreparata di fronte a un sogno che rischia, ancora una volta, di rimanere tale.