Calcionews24
·9 ottobre 2025
Mkhitaryan: «Addio di Inzaghi doloroso per modalità, io all’Arabia ho detto no. A Mourinho ho dato della m****»

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Un libro che è una confessione, un racconto senza filtri che svela i retroscena di una carriera straordinaria. Henrikh Mkhitaryan, nel suo nuovo libro “La mia vita sempre al centro“, si apre come mai prima, parlando del doloroso addio di Simone Inzaghi all’Inter e, soprattutto, del suo esplosivo rapporto con José Mourinho.
Il centrocampista armeno racconta le settimane di tensione che hanno preceduto la partenza di Inzaghi, avvenuta dopo la finale di Champions League persa contro il PSG. Un addio che ha lasciato il segno nello spogliatoio. «C’era pressione, riversataci addosso sia dall’esterno che dall’interno. I media raccontavano di un Inzaghi pronto a firmare per gli arabi dell’Al-Hilal, lui con noi non affrontava l’argomento. Il 4 giugno l’Al-Hilal ha annunciato ufficialmente il nome del suo nuovo allenatore: Simone Inzaghi. Gli ho mandato un messaggio, salutandolo e ringraziandolo per i tre anni trascorsi insieme. Che sono stati bellissimi. Siamo adulti e, devo dire la verità, il distacco non si è rivelato indolore, in particolare per le modalità».
Una fedeltà, quella di Mkhitaryan per i colori nerazzurri, dimostrata anche un anno prima, quando rifiutò una ricca offerta dall’Arabia Saudita. «Anch’io ho ricevuto un’offerta dall’Arabia Saudita, nel 2024. Hanno contattato mia sorella, sono stato chiaro da subito. «Monika, non voglio parlare con nessuno. Io sono interista»».
Ma la rivelazione più scioccante del libro riguarda il suo rapporto con José Mourinho ai tempi del Manchester United. Dopo mesi di critiche, Mkhitaryan esplose in un confronto verbale durissimo con il tecnico. «”Mi stai criticando da un anno e mezzo, da quando sono arrivato allo United…” aveva risposto l’ex Borussia Dortmund all’allenatore dopo un’ennesima osservazione. “Sai cosa ti dico? Sei una merda. Hai capito? Una merda”. “Ho perso la pazienza”, racconta Mkhitaryan. “La merda sei tu. Enorme”. E Mou: “Vai via, non ti voglio mai più vedere”».
Un litigio che diede il via a una situazione surreale, con Mourinho che iniziò a perseguitarlo via messaggio per convincerlo ad andarsene e fare spazio ad Alexis Sánchez. «Durante gli allenamenti l’allenatore non mi diceva niente, restava in religioso silenzio, ma ogni sera mi mandava un messaggio su WhatsApp. “Miki, vai via, per favore”. Una situazione che era diventata grottesca. “E io copiavo e incollavo una risposta standard. “Vado se trovo la squadra giusta, altrimenti aspetto l’estate”. Intorno alla metà di gennaio, il testo è leggermente cambiato. “Miki, vai via, per favore, così prendo Alexis Sánchez”. Mino stava lavorando proprio a questo scambio con l’Arsenal. È mutata anche la mia risposta. “Non vado via solo per farti piacere, e ti prego di non scrivermi più. Se vuoi, parla con Mino (Raiola, ndr)”».
Alla fine, lo scambio si concretizzò. Un retroscena incredibile che svela il carattere di un giocatore che, nonostante tutto, continua a essere un pilastro dell’Inter.