Calcionews24
·7 dicembre 2025
Mondiali 2026, l’Italia è favorita per la vittoria? L’analisi non lascia alcun dubbio sulla vincenda

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·7 dicembre 2025

Gabriele Romagnoli affida alle colonne de La Repubblica una riflessione tra il sarcastico e il visionario sui prossimi Mondiali del 2026. L’articolo parte da un sogno iniziale: vedere trionfare una squadra inedita, rompendo l’egemonia delle solite otto nazioni che hanno già alzato la coppa.
Le favorite attuali sono le solite note (Francia, Spagna, Argentina, Brasile), mentre l’Italia, la cui qualificazione è ancora incerta, è relegata dai bookmaker a un malinconico 23° posto, dietro anche agli Stati Uniti in ascesa.
Ma l’analisi si sposta presto dal campo alla geopolitica del calcio, commentando con tagliente ironia la cerimonia del sorteggio che ha celebrato «le nozze tra Infantino e Trump, dispensatori ufficiali di felicità e pace nel mondo». Un Mondiale mastodontico che all’autore ricorda per certi versi quello del 1930, vinto dai padroni di casa anche grazie a un guardalinee che rimise in gioco un pallone uscito.
Oggi c’è la tecnologia, nota Romagnoli, ma spesso si continuano a negare le evidenze con la stessa «autocratica ineleganza». Di fronte a questo scenario, e dopo quello che definisce un «venerdì nero della dignità», Romagnoli lancia la sua vera, provocatoria fantasia: un sussulto d’orgoglio del Vecchio Continente. L’idea è che l’Europa si desti –«un volgo disperso repente si desta», citando Manzoni – e ritiri le singole nazionali per presentare un unico, fortissimo, “UE Football Team”.
Questa mossa ridurrebbe il torneo a 32 squadre «vere», eliminando le partite riempitivo di quelli che l’autore chiama «104 Super Bowl». Sarebbe una corazzata con Guardiola in panchina e un tridente da sogno composto da Mbappé, Haaland e Yamal. Una squadra anche dal forte valore simbolico, che schiererebbe in porta l’ucraino Trubin, affinché «niente e nessuno passi il confine tracciato tra i pali». La chiosa finale è un gioco di parole che suona come un manifesto: «Non abbiate fifa, abbiate Uefa».
Live


Live


Live


Live



































