Calcio e Finanza
·17 dicembre 2025
Mondiali 2026, ufficiale il montepremi: alle Nazionali oltre mezzo miliardo

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·17 dicembre 2025

I Mondiali di calcio 2026 non saranno storici soltanto per il nuovo formato a 48 squadre e per l’organizzazione congiunta tra Stati Uniti, Canada e Messico, ma anche per l’entità dei premi economici messi in palio. Il Consiglio FIFA, riunitosi a Doha alla vigilia della finale della FIFA Intercontinental Cup, ha infatti approvato un montepremi senza precedenti, destinato a ridefinire l’impatto economico della Coppa del Mondo sul calcio globale.
In vista del torneo, la FIFA ha dato il via libera a un contributo finanziario complessivo di 727 milioni di dollari (620 milioni di euro, ndr), che verrà distribuito in relazione alla Coppa del Mondo. Si tratta della cifra più alta mai stanziata nella storia della competizione, a conferma della crescente centralità economica del Mondiale all’interno dell’ecosistema calcistico internazionale.
La quota più consistente del contributo, pari a 655 milioni di dollari (poco meno di 560 milioni di euro, ndr), sarà destinata direttamente alle 48 nazionali partecipanti sotto forma di premi in denaro. Rispetto all’edizione precedente, si tratta di un aumento del 50%, un salto significativo che riflette l’espansione del torneo e il valore commerciale sempre maggiore dell’evento.
Nel dettaglio, la distribuzione dei premi sarà la seguente:
Oltre ai premi legati ai risultati sportivi, ogni nazionale qualificata riceverà anche un contributo fisso di 1,5 milioni di dollari (1,3 milioni di euro, al cambio attuale) per coprire i costi di preparazione al torneo. Questo significa che tutte le Associazioni Membro Partecipanti avranno la certezza di incassare almeno 10,5 milioni di dollari (8,9 milioni di euro) per la sola partecipazione al Mondiale 2026.
Secondo il presidente FIFA Gianni Infantino, i Mondiali 2026 segneranno un punto di svolta anche sotto il profilo economico: la Coppa del Mondo «sarà rivoluzionaria anche in termini di contributo finanziario alla comunità calcistica mondiale». L’obiettivo dichiarato è quello di redistribuire le risorse generate dal torneo per favorire lo sviluppo del calcio a tutti i livelli, in particolare nei Paesi emergenti.









































