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·28 ottobre 2025
Napoli, De Bruyne ha scelto l’intervento chirurgico: niente terapia conservativa

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Kevin De Bruyne ha deciso di non aspettare. Dopo la nuova lesione al bicipite femorale destro riportata durante Napoli-Inter, il fuoriclasse belga sarà operato domani mattina in Belgio.
La notizia è stata confermata da La Gazzetta dello Sport, che riporta la scelta definitiva del giocatore: niente terapia conservativa, ma la stessa via chirurgica già intrapresa nel 2023.
“Dopo l’infortunio non ha avuto dubbi”, scrive il quotidiano. “Ha preferito agire subito, forte dell’esperienza passata e consapevole che solo un intervento immediato può garantirgli un pieno recupero in vista della prossima stagione”.
Il 2025 di De Bruyne, dunque, si è chiuso al 33° minuto di Napoli-Inter, nel momento in cui aveva appena realizzato il rigore dell’1-0. Un istante che segna il confine tra il ritorno al top e un nuovo, doloroso stop.
Il confronto con Lukaku: due percorsi diversi per lo stesso infortunio
L’infortunio di De Bruyne è praticamente identico a quello subito da Romelu Lukaku, ma la gestione medica dei due casi è stata opposta. Mentre il centravanti belga aveva scelto la terapia conservativa per una lesione al bicipite femorale sinistro, il centrocampista del Napoli ha optato per la sala operatoria, preferendo un percorso più drastico ma potenzialmente risolutivo.
Una decisione che conferma il suo approccio razionale e la volontà di tornare al massimo della condizione, anche a costo di un recupero più lungo.
L’analisi dell’esperto: “Fondamentale capire il punto esatto della lesione”
Per valutare la gravità dell’infortunio, Sky Sport ha intervistato Fabrizio Tencone, medico specializzato in medicina dello sport e direttore del centro Isokinetic di Torino.
“Abbiamo ancora poche informazioni”, spiega Tencone. “Sappiamo che si tratta di una lesione importante: De Bruyne ha lasciato il campo sorretto e con l’aiuto delle stampelle. Tuttavia, ciò che davvero conta è il punto esatto della rottura del muscolo. Il bicipite femorale è lungo, parte sotto il gluteo e arriva fino al ginocchio. Se la lesione coincide con quella già operata in passato, può complicare la prognosi e condizionare i tempi di recupero. Se invece è in un’area diversa, il percorso potrebbe essere più lineare”.
Secondo l’esperto, il margine di rischio è elevato, ma la tempestività della decisione di operarsi “potrebbe favorire una ripresa più stabile nel lungo periodo”.









































