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·25 ottobre 2025

Napoli Inter: 3 cose che non hai notato sulla sfida al Maradona

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Tre curiosità sulla sfida Napoli Inter, partita valida per la 8ª giornata del campionato di calcio di Serie A 2025/2026

Clima bollente allo stadio Maradona per il big match dell’8ª giornata di Serie A: Napoli–Inter. É stata una gara vibrante quella del Maradona: il Napoli ha vinto 3-1, riconquistando il primato in solitaria, aspettando la gara della Roma di domani e il possibile aggancio. L’Inter perde ma ha da recriminare qualcosa, tenendo conto dei 2 legni colpiti e di diverse occasioni avute. Ecco 3 episodi che vanno ricordati

1. La sliding door dell’Inter. Indubbiamente la traversa colpita da Bastoni e il palo di Dumfries hanno impedito alla formazione di Chivu di concretizzare la reazione dopo l’1-0 del Napoli, arrivato su rigore. Più in generale, lInter ha mostrato una certa forza morale, ma ci sono stati tanti contrasti che hanno impedito la continuità necessaria. Il Napoli si è abbassato molto, ma è riuscito a chiudere bene. L’Inter ha cercato qualche imbucata di prima per aggirare la difesa ma non c’è stata grande precisione. Nella ripresa questo vizio è stato più evidente.2. La sinergia tra Spinazzola e McTominay nel Napoli. L’azione del 2-0 del Napoli è un lancio in profondità di Spinazzola per l’inserimento di McTominay. Questa giocata non è stata un caso isolato. Se si guarda al ruolo di Spinazzola, abituato a infilarsi negli spazi, e al dinamismo di McTominay, c’è una chiara indicazione di una ricerca voluta di questa combinazione. La forza del Napoli è che in precedenza non si erano avuti segnali in tal senso. Come se un codice fosse comunque presente, anche quando non lo si vede.


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3. Il contributo difensivo di Neres. Il lavoro di Neres come punta centrale e unica non sarebbe pienamente valorizzato se non si sottolineasse anche l’aspetto difensivo e di disturbo. In un ruolo così avanzato e solitario, il suo impegno nel pressare la difesa avversaria e nel ritardare l’impostazione dell’Inter è stato cruciale per permettere al centrocampo del Napoli di riposizionarsi e bloccare le linee di passaggio. Questo tipo di sacrificio tattico da parte di un attaccante è fondamentale per la solidità di una squadra di Conte, e Neres lo ha svolto egregiamente, trasformandosi da potenziale goleador a un prezioso primo difensore. Non è un caso che a un certo punto abbia dovuto lasciare esausto, colpito da “giusti” crampi.

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