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·5 dicembre 2025
Napoli, mercato invernale con margini ridotti: nuovi parametri finanziari spingono verso operazioni in prestito

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·5 dicembre 2025

Le recenti analisi pubblicate da diverse testate nazionali confermano un quadro ormai chiaro: il Napoli, salvo sorprese, potrà intervenire sul mercato di gennaio quasi esclusivamente attraverso formule temporanee.
Le nuove regole sui parametri di liquidità e sul rapporto tra ricavi e costo del lavoro allargato stanno infatti imponendo limiti concreti alla società di Aurelio De Laurentiis, nonostante una gestione finanziaria storicamente solida.
I nuovi vincoli: il nodo del Costo del Lavoro Allargato (CLA)
Secondo quanto riportato da Repubblica Napoli, il punto critico riguarda il mancato rispetto del parametro legato al CLA, il rapporto tra ricavi e costo del lavoro allargato, che non deve superare lo 0,8. Questo indice, ispirato alla “squad cost rule” UEFA, tiene conto non solo degli stipendi, ma anche degli ammortamenti dei cartellini e delle commissioni.
Il nuovo modello regolamentare, introdotto su iniziativa della Lega Serie A e approvato dai club stessi, ha l’obiettivo di sostituire la precedente logica dell’indice di liquidità, ritenuta troppo permissiva. Tuttavia, secondo il Corriere dello Sport, molte società non avrebbero compreso fino in fondo l’impatto immediato di questi nuovi criteri.
A oggi, la commissione presieduta da Atelli – subentrata alla storica Covisoc – sta analizzando la documentazione consegnata entro il 1° dicembre. Il responso arriverà entro metà mese. Le società fuori parametro rischiano un “blocco soft”: possibilità di operare solo a saldo zero.
Chi è a rischio: Napoli e non solo
Le stime pubblicate dal Corriere dello Sport segnalano che tra le 6 e le 7 squadre di Serie A potrebbero risultare non conformi al limite dello 0,8. Napoli e Lazio emergono come i casi principali, seppur per motivazioni differenti:
Napoli: ha incrementato in modo significativo il costo del lavoro per via degli investimenti sui cartellini e dei conseguenti ammortamenti;
Lazio: ha visto ridursi i ricavi rispetto alle stagioni precedenti.
Risulterebbero esposte anche diverse società medio-piccole, come Sassuolo, Torino, Genoa, Roma, Fiorentina e Pisa, anche se alcune avrebbero già intrapreso interventi correttivi tramite l’impegno diretto delle proprietà.
Le conseguenze sul mercato del Napoli: solo prestiti
Se la valutazione della commissione confermerà le attuali previsioni, il Napoli si troverà costretto a operare soltanto con movimenti a impatto economico nullo, privilegiando cessioni e acquisizioni temporanee.
È in questo contesto che prende corpo il nome di Kobbie Mainoo, 20enne del Manchester United, indicato da più fonti come la priorità per il centrocampo. L’operazione sarebbe perfettamente coerente con il vincolo del saldo zero: lo United lo lascerebbe partire solo in prestito, e il giocatore punta a un maggiore minutaggio per non compromettere le sue chance di partecipazione al prossimo Mondiale.
“Il Napoli vuole chiudere nel giro di un paio di settimane”, si legge nell’approfondimento di Repubblica Napoli, ma la squadra dovrà nel frattempo affrontare un calendario complicato in condizioni di organico ridotto.
Un gennaio condizionato dai conti
Il quadro che emerge è quello di un mercato di gennaio insolitamente rigido. Le nuove regole finanziarie hanno l’obiettivo di ridurre il rischio sistemico e avvicinare le società italiane agli standard UEFA, ma il loro impatto immediato potrebbe colpire più club del previsto.
Per il Napoli, questo significa lavorare di fino, massimizzare operazioni intelligenti e sfruttare le opportunità offerte dai prestiti. Gennaio non sarà il mese degli investimenti, ma della sostenibilità.









































