Nazionale, Luciano Spalletti: «Il movimento non è in calo, abbiamo giocatori forti. I giocatori scelti? Li riprenderei tutti…» | OneFootball

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·12 agosto 2025

Nazionale, Luciano Spalletti: «Il movimento non è in calo, abbiamo giocatori forti. I giocatori scelti? Li riprenderei tutti…»

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Nazionale, l’ex CT Spalletti difende il livello del calcio italiano, sottolinea la qualità della rosa azzurra e manda un augurio a Rino Gattuso

Luciano Spalletti, ospite della trasmissione #NonSoloMercato in onda su Rai2, ha voluto ribadire con forza la propria opinione sullo stato di salute della Nazionale e, più in generale, del calcio italiano. Per l’ex commissario tecnico dell’Italia, l’idea che il movimento sia in declino non trova alcun riscontro nei fatti.

«Secondo me assolutamente no, anche per quello che abbiamo fatto vedere nel confronto europeo (a livello di club, ndr). I calciatori che ho scelto poi li risceglierei ancora. Ciò che deve rimanergli è la stima di sapere che sono dei grandi giocatori», ha affermato Spalletti, difendendo le scelte compiute durante il proprio mandato. L’ex allenatore ha sottolineato di aver studiato attentamente ogni convocato, valutandone qualità tecniche e caratteriali, e di aver avuto a disposizione una Nazionale competitiva.


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Il tecnico di Certaldo ha poi rivolto un pensiero al suo successore: «Ora andrò curiosamente a guardare le convocazioni di Rino Gattuso, a cui faccio un grosso in bocca al lupo». Parole che dimostrano rispetto e continuità nel lavoro in azzurro, con la consapevolezza che il nuovo corso dovrà affrontare sfide importanti, tra qualificazioni e competizioni internazionali.

Spalletti ha anche riflettuto su un aspetto fondamentale del lavoro in Nazionale: il rapporto umano con i giocatori. «Io sono uno di quelli che dicono che il calcio è semplice, ma bisogna dedicargli tempo. È vero che il tempo diventa un’invidia talvolta per quanto riguarda la possibilità di allenare la Nazionale, ma poi la caratteristica che ho riconosciuto è quando si riesce a creare un rapporto con i giocatori. Tutte le volte che abbiamo vinto qualche titolo infatti è perché si era creato un rapporto tra mister e giocatori. Io non sono invece riuscito a fargli sentire il bene che gli volevo».

Queste dichiarazioni aprono a una riflessione più ampia sul ruolo del commissario tecnico e sulla capacità di unire il gruppo, un fattore determinante nei successi internazionali. Per Spalletti, dunque, il calcio italiano resta di alto livello e la Nazionale dispone di un bacino di talenti in grado di competere con le migliori selezioni europee. L’augurio è che, con Gattuso al timone, l’Italia possa consolidare la propria identità e ritrovare risultati prestigiosi sul palcoscenico mondiale.

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