Nedved torna a parlare della Juve: «C’è bisogno ancora di tempo, ma con il Real Madrid ho avuto questa sensazione» | OneFootball

Nedved sull’attuale momento bianconero: l’ex dirigente elogia la reazione col Real, ma ricorda la pressione della maglia. E in Serie A vede l’Inter avanti

Una voce che pesa, un giudizio che arriva da chi la Juventus l’ha vissuta da protagonista assoluto, prima in campo e poi dietro una scrivania. Pavel Nedved, attuale Direttore Generale della Nazionale della Repubblica Ceca, è tornato a parlare della sua ex squadra. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport prima del match tra Roma e Viktoria Plzen, l’ex Pallone d’Oro ha analizzato il momento delicato dei bianconeri, tra segnali di ripresa e la consapevolezza che la strada è ancora lunga.

Nedved: tra Serie A e l’orgoglio Juve

L’ex dirigente bianconero ha prima di tutto offerto una panoramica sul campionato italiano, sottolineando un maggiore equilibrio rispetto al passato ma indicando una chiara favorita per il titolo.

IL CAMPIONATO E L’INTER – «Il campionato molto equilibrato, il livello delle squadre si è alzato ma vedo l’Inter sempre avanti a tutti».

Il cuore dell’analisi, però, si è poi spostato sulla Juventus. Nedved ha commentato la prestazione offerta dalla squadra di Igor Tudor nella sconfitta di misura contro il Real Madrid, vedendo segnali positivi ma ricordando anche cosa significhi indossare la maglia bianconera. Ha sottolineato l’importanza della reazione d’orgoglio vista al Bernabeu, ma ha anche ribadito come la pressione alla Juve sia unica e richieda sempre il massimo sforzo.

LA REAZIONE COL REAL E LA PRESSIONE JUVE – «Credo che con il Real Madrid ci sia stata la reazione d’orgoglio, so quanto sia difficile giocare con questi colori e giocare ogni partita lì. Devi essere sempre al 100%, sennò non hai nessuna chance per sopravvivere in questa squadra. Hanno bisogno di tempo per poter fare un grande gruppo e poter tornare la vera Juve».

Le parole di Nedved sono un mix perfetto di comprensione e sprone. Da un lato, la consapevolezza che questa Juventus sia una squadra in costruzione, che «ha bisogno di tempo per poter fare un grande gruppo e poter tornare la vera Juve». Un invito alla pazienza, un richiamo alla necessità di programmazione per uscire da un periodo difficile. Dall’altro lato, però, il monito da vero juventino: giocare con “questi colori” è difficile, impone di essere «sempre al 100%», altrimenti «non hai nessuna chance per sopravvivere». Un messaggio chiaro ai giocatori: il talento non basta, serve quella fame, quella cattiveria agonistica, quella dedizione totale che sono il marchio di fabbrica della Vecchia Signora.

La “Furia Ceca” ha visto segnali incoraggianti a Madrid, una reazione dopo la brutta figura di Como. Ma sa bene che questo non basta. Per tornare a essere la “vera Juve” serve tempo, lavoro, ma soprattutto quella mentalità vincente che Nedved ha incarnato alla perfezione per anni. La strada è tracciata, la lezione dell’ex Pallone d’Oro è un faro per Tudor e per tutta la squadra. Serve tempo, ma non ci sono alibi: alla Juve bisogna dare sempre tutto.

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