Nerozzi indica il traguardo della Juventus: «Finirà tra le prime 4». Il commento secco sulle precedenti gestioni e sulla responsabilità delle squadra | OneFootball

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·19 novembre 2025

Nerozzi indica il traguardo della Juventus: «Finirà tra le prime 4». Il commento secco sulle precedenti gestioni e sulla responsabilità delle squadra

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Nerozzi boccia i piazzamenti: l’obiettivo è vincere. La Juve paga gli errori di Motta e Tudor, ma la responsabilità è dei giocatori

Massimiliano Nerozzi, giornalista del Corriere della Sera, è intervenuto a Cose di Calcio su Radio Bianconera per analizzare il momento della Juventus, a partire dal dibattito sull’algoritmo introdotto dal nuovo Amministratore Delegato, Damien Comolli.

Nerozzi ha definito l’algoritmo un tema divisivo, ma ha difeso Comolli, ritenendo che alcune sue dichiarazioni vengano strumentalizzate. L’uso dei dati non è una moda del momento per il dirigente, che ne parlava già quindici anni fa. Il giornalista ha riconosciuto che a Tolosa Comolli ha fatto bene, ma la sua sfida vera comincia ora. L’obiettivo alla Juventus è vincere, non costruire una carriera sui piazzamenti.


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Nerozzi ha poi toccato il tema allenatori. La Juventus è al terzo tecnico in due anni. Ha sottolineato come non si possa cambiare tre allenatori senza parlare delle responsabilità dei giocatori.

Nerozzi non ha dubbi, il giudizio sull’ex CT: la Juventus chiuderà tra le prime quattro

Thiago Motta ha sbagliato più nella gestione che tecnicamente. Igor Tudor si è snaturato. Era arrivato da offensivista, ma ha capito che alla Juve non era possibile e ha cercato un compromesso che alla fine non l’ha portato da nessuna parte.

Sulle aspettative per la stagione in corso, Nerozzi frena gli entusiasmi: è presto per giudicare la Juventus di Luciano Spalletti. Nonostante questo, si aspetta che la Vecchia Signora chiuda tra le prime quattro. Le insidie sono la Roma e gli infortuni.

PAROLE – «L’algoritmo è un tema divisivo: ci saranno polemiche, ma alcune dichiarazioni di Comolli vengono strumentalizzate. Di certe cose parlava già quindici anni fa, non è una moda del momento. A Tolosa ha fatto bene, ma lì il giro d’affari è un quarto di quello della Juve. La sua sfida vera comincia ora: alla Juventus l’obiettivo è vincere, non costruire una carriera sui piazzamenti. Motta ha sbagliato più nella gestione che tecnicamente, ma non si può cambiare tre allenatori senza parlare delle responsabilità dei giocatori. Tudor si è snaturato: era arrivato da offensivista, con la frase ‘Preferisco vincere 4-3 che 1-0’, ma ha capito che alla Juve non era possibile. Ha cercato un compromesso che alla fine non l’ha portato da nessuna parte. È presto per giudicare la Juventus di Spalletti, ma mi aspetto che chiuda tra le prime quattro. Le insidie? La Roma e gli infortuni».

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