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·16 settembre 2025

Niente rigore in Milan-Bologna, Fabbri fermato al VAR ma tornerà in campo

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Il rigore non concesso al Milan sul finale della partita casalinga contro il Bologna fa scoppiare il primo caso VAR della stagione con le prime conseguenze per gli arbitri interessati in arrivo.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, al centro delle polemiche c’è la gestione dell’episodio che ha visto Nkunku fermato due volte in area di rigore, prima da Lucumi e poi da Freuler. L’arbitro della sfida, il signor Marcenaro ha punito il secondo, un contatto però giudicato troppo lieve dal VAR Fabbri che lo ha così richiamato al monitor.


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Ma durante l‘on field review al direttore di gara è stato fatto rivedere solamente il secondo contatto, tra l’altro da una sola inquadratura, ma non il primo con Lucumi che interviene da dietro su Nkunku davanti a Skorupski con il difensore del Bologna passibile addirittura di un cartellino rosso. Ed è proprio questo l’errore, non aver fatto rivedere il contatto Nkunku-Lucumi al monitor, ma solamente quello successivo fra l’attaccante rossonero e Freuler, avvenuto però successivamente, e che comunque poteva essere meritevole di un calcio di rigore visto che il contatto fra i piedi dei calciatori c’è stato e non sembra un chiaro ed evidente errore, casistica unica dove può intervenire il VAR.

Proprio per questo sviluppo, al centro delle valutazione dell’AIA c’è l’operato di Fabbri al VAR che non ravvisa come punibile l’intervento di Lucumi (rigore e cartellino rosso) più che quello di Marcenaro in campo, anche se un contatto del genere è comunque rilevabile tranquillamente in diretta. Insoma, una catena di valutazioni sbagliate che ha portato al corto circuito la squadra arbitrale e mandato su tutte le furie Massimiliano Allegri, espulso dopo la decisione di revocare il rigore.

Il cortocircuito costerà caro a Fabbri, che sarà fermato per due giornate dalla sala VAR, ma comunque tornerà ad arbitrare immediatamente come primo arbitro. Per quanto riguarda Marcenaro, invece, la sua posizione come detto viene ritenuta meno colpevole e quindi il normale turnover nella prossima giornata può bastare. Intanto, però, alla terza giornata di campionato è arrivato il primo grande e inconfutabile grande errore, che comunque non ha condizionato il risultato, ma non è passato inosservato, per usare un eufemismo, tanto da essere commentato dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina.

«Si tratta di un errore evidente — ha commentato Gravina, lanciando una frecciata al presidente degli arbitri Antonio Zappima quando parliamo di tecnologia andiamo avanti, non si torna al passato». Messaggio chiaro che però certifica anche la volontà di continuare così, anche perché non ci sono alternative valide, ma con un obiettivo molto chiaro: correggere le disfunzioni senza mettere in discussione il VAR.

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