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·11 aprile 2025
Omicidio Boiocchi, sei arresti per la morte del capo ultras Inter: le novità

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·11 aprile 2025
Arriva una svolta nell’indagine sull’omicidio di Vittorio Boiocchi, leader della Curva dell’Inter. Sono sei le persone arrestate: ecco quanto emerge.
LE NOVITÀ – Nella giornata di oggi – 11 aprile 2025 – arriva un’importante svolta nell’indagine sull’omicidio di Vittorio Boiocchi. A riferirlo è il Procuratore Marcello Viola, attraverso una nota ufficiale nella quale sono presenti tutte le novità e i dettagli in merito alle investigazioni sulla morte del capo ultras dell’Inter, ucciso a colpi di arma da fuoco nell’ottobre del 2022. Sono sei persone gravemente indiziate di essere promotori, mandanti ed esecutori dell’omicidio Boiocchi, per le quali è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare. La nota specifica che: «Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna».
SEI PERSONE ARRESTATE – Nella nota ufficiale vengono dati maggiori dettagli sui sei arrestati: «I due esecutori materiali sono ritenuti essere un uomo di 41 anni e un 30enne, entrambi italiani, rintracciati e arrestati rispettivamente in provincia di Vibo Valentia e nella città di SvetiVlas in Bulgaria. Quest’ultimo è stato bloccato dalla Polizia bulgara dopo quattro giorni di ricerche. Per quanto riguarda gli ulteriori quattro indagati, la misura cautelare è stata notificata a tre cittadini italiani di 40,50 e 62 anni presso gli istituti di pena ove erano già detenuti perché tratti in arresto nell’ambito del procedimento noto come “doppia curva” e, a un 51enne italiano, arrestato nella fase successiva e a riscontro delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia».
IL COLLABORATORE – Importanti per le indagini sull’omicidio Boiocchi sono stati gli interrogatori di Andrea Beretta, diventato un collaboratore di giustizia dopo l’arresto scattato subito dopo i fatti: «Le dichiarazioni di quest’ultimo hanno permesso, al contempo, di valorizzare anche gli elementi già raccolti nel corso delle investigazioni eseguite subito dopo l’omicidio e, successivamente, nel più ampio contesto del progetto investigativo “Doppia Curva”. Così come già ipotizzato e poi confermato dal collaboratore, l’omicidio, per la cui organizzazione e realizzazione egli avrebbe pagato 50 mila euro, sarebbe stato ordito e condiviso, come atto strategico, nell’ambito delle dinamiche del tifo organizzato interista. In particolare, il delitto costituisce la risposta alle aspre contestazioni mosse dalla vittima sulla corretta contabilizzazione e quindi divisione dei proventi derivanti dalle attività economiche ed illecite connesse al tifo ultras».
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