🥇OneFootball Awards | Conte, Italiano o... Chi è il miglior tecnico? 👀 | OneFootball

Come da tradizione, il Natale è anche tempo di bilanci, giudizi, e così, puntuale come ogni anno, la redazione di OneFootball si ferma a guardare quanto accaduto in Serie A nel 2025.

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È il momento di esprimere le nostre scelte e celebrare chi ha davvero fatto la differenza, assegnando i prestigiosi OneFootball Award. Partiamo dal miglior tecnico.

1️⃣ Maurizio Sarri (Alessandro De Felice)

A 15 mesi di distanza dal suo addio con le dimissioni, Maurizio Sarri ha sposato nuovamente il progetto Lazio. O meglio, l’ambiente Lazio. Sì, perché di fronte a difficoltà di gran lunga maggiori a quelle incontrate nella prima gestione e alla spiacevole sorpresa del mercato bloccato, il tecnico toscano ha scelto di sposare ancora una volta i colori biancocelesti confermando la volontà di guidare la squadra nonostante le mille difficoltà.

Fuori dall’Europa e senza la possibilità di poter agire sul mercato e puntellare la rosa con elementi più adatti al suo calcio, dopo la rivoluzione adottata nell’estate precedente, con l’arrivo di Baroni e gli addii eccellenti di Luis Alberto, Felipe Anderson e Ciro Immobile, Sarri sta facendo fronte alle problematiche legate alla qualità e alle dimensioni di una rosa non ideale per la sua filosofia di calcio e corta numericamente, trasformando una squadra destinata all’anonimato in una capace di potersi inserire come outsider nella corsa ad un posto in Europa.

La vittoria di Parma è stata emblematica in questo senso, così come i clean sheet di Provedel. L’impronta di Sarri è evidenti e ha riacceso l’entusiasmo di una piazza delusa, ma che si è riaccesa anche e soprattutto al lavoro e alle parole forti del suo Comandante.

2️⃣ Antonio Conte (Alessio D'Errico)

Dopo un'annata disastrosa che ha estromesso il Napoli dalle coppe e ha tolto entusiasmo a una città intera, Antonio Conte ha ricostruito con orgoglio la dignità di una squadra umiliata in giro per l'Italia e per l'Europa. Mattoncino dopo mattoncino ha costruito un percorso che lui stesso ha definito un "prodigio" riuscendo a contendere lo Scudetto all'Inter sino alla fine, portando a casa il quarto Tricolore della storia azzurra.

In estate ha sposato nuovamente Napoli e nella seconda metà di anno, nonostante acquisti che non hanno ancora reso al massimo e una marea di infortuni, è comunque attaccato al treno di vetta dimostrando grandissima flessibilità tattica. Quest'ultimo aspetto è probabilmente quello maggiormente sorprendente di un Conte 2.0 a cui resta solamente da togliere l'etichetta che gli viene (giustamente) affidata per i suoi rendimenti europei spesso insufficienti.

3️⃣ VINCENZO ITALIANO (Diego D'Avanzo)

Il rischio che il Bologna restasse una one season wonder dopo Thiago Motta era altissimo: sulla panchina si è seduto Vincenzo Italiano che "ha cambiato tutto per far sì che nulla cambiasse". Anzi, ha cambiato il palmares del Bologna con la Coppa Italia 2024/25: il primo trofeo dal 1999 (Coppa Intertoto).

Il cammino in Champions dell'anno scorso non deve ingannare - ricordiamo la vittoria contro il Dortmund - così come il 9° posto in campionato: con soli 8 punti in più la Juventus si è qualificata in Champions. Ma soprattutto Vincenzo Italiano sta facendo divertire i tifosi: un gioco offensivo (seppur meno estremo di quello visto a Firenze) che appaga e ripaga, perché il Bologna naviga sempre nella Zona-Europa. ll monte ingaggi però resta l'11° della Serie A: di chi è il merito? Già lo sappiamo.

4️⃣ Antonio Conte (Emanuele Garbato)

Veni, vidi, vici. Due titoli nella stessa stagione il Napoli non li otteneva dai tempi di Diego Armando Maradona e lui ci è riuscito con una semplicità disarmante. Lo Scudetto al primo anno dopo un decimo posto, specialità della casa arricchita dalla cessione a gennaio di Khvicha Kvaratskhelia. Ma oltre alla solita capacità di ribaltare la squadra in pochi mesi e condurla al titolo nel lavoro dell'allenatore c'è molto di più.

La squadra azzurra ha indossato tantissimi vestiti tattici diversi, rinunciando costantemente a calciatori importantissimi per infortunio. Nell'emergenza ha trovato soluzioni creative per rilanciarsi, nelle cadute ha saputo ricompattarsi e scoprirsi più solida che mai. Antonio Conte ha preso uno dei club più importanti di questi ultimi 10 anni e l'ha trasformato nell'avversario da battere. 2025 da dominatore, 2026 in cui la brillante evoluzione andrà mostrata anche in Europa.

5️⃣ Davide Nicola (Marco Alessandri)

Okay, non è il nome da prima pagina e probabilmente non lo sarà mai. Ma che lavoro che ha fatto - ancora una volta - Davide Nicola. Prima la salvezza senza grossi patemi con il Cagliari, che invece ora qualche problema sembra averlo con Pisacane.

Poi il capolavoro Cremonese, quanto meno fino a questo momento. Una neopromossa che ha 21 punti dopo 16 partite, ha mostrato un bel calcio, si trova a +9 dalla zona rossa e ha rivitalizzato Jamie Vardy, sbarcato in Serie A alla veneranda età di 38 anni. Nel mezzo una serie di risultati sorprendenti e motivo d'orgoglio, primo fra tutti il 2-1 in casa del Milan all'esordio. Allenatore forse sottovalutato, sicuramente di valore. Bravo!

6️⃣ Raffaele Palladino (Matteo Rimoldi)

Raccogliere l’eredità di Vincenzo Italiano alla Fiorentina non era affare semplice. Aspettative altissime, una piazza esigente e una proprietà ambiziosa rappresentavano una prova durissima per chiunque. Eppure il grande salto dal Monza non ha spaventato Raffaele Palladino: al contrario, lo ha esaltato.

L’avvio brillante in campionato ha convinto fin da subito anche i più scettici, indirizzando una stagione che si è chiusa senza trofei, ma ricca di note positive. La rinascita di Moise Kean sotto la sua guida, la semifinale di Conference League persa contro il Betis e, soprattutto, il sesto posto in Serie A, miglior risultato rispetto alle ultime due stagioni di Italiano, raccontano molto del lavoro svolto.

A macchiare parzialmente il suo capitolo viola è stata la rescissione contrattuale a fine stagione, figlia anche degli attriti con Pradé, poi esonerato pochi mesi più tardi. Ma l’inizio horror della Fiorentina in questa annata non fa che rivalutare ulteriormente quanto di buono fatto da Palladino.

Se a tutto questo aggiungiamo l’approdo sulla panchina dell’Atalanta dopo l’esonero di Juric, il quadro è chiaro: Palladino poteva essere una scommessa persa dopo l’addio al Monza, invece con competenza e umiltà sta dimostrando di poter reggere anche piazze più ambiziose. Non ci sono dubbi: promosso a pieni voti.

7️⃣ Claudio Ranieri (Vincenzo Visco)

Claudio Ranieri ha lasciato un segno profondo e decisivo nel recente risorgimento della Roma. Il suo ritorno non è stato solo una scelta tecnica, ma un atto di stabilità e visione in un momento delicato. Ranieri ha rimesso ordine, restituendo identità e fiducia a un gruppo smarrito, lavorando prima sulle teste e poi sulle gambe. La Roma è ripartita così: compatta, solida, consapevole dei propri mezzi. I risultati hanno certificato il percorso.

Nell’anno solare i giallorossi sono la squadra che ha raccolto più punti in Serie A, tornando stabilmente ai vertici del campionato e consolidandosi come realtà di riferimento. Ma l’eredità più grande Ranieri l’ha lasciata guardando avanti. Ha preparato il terreno per il futuro, indicando e sostenendo la scelta di Gian Piero Gasperini come suo successore. Un passaggio di consegne ragionato, che ha consegnato all'ex Atalanta una Roma strutturata, fertile e pronta a crescere ancora.

8️⃣ Antonio Conte (Damiano Benzoni)

Vincere uno Scudetto a Napoli è difficile, CONFERMARE uno Scudetto a Napoli è un'impresa unica: se qualcuno temeva che l'addio di Spalletti potesse affossare i partenopei, Antonio Conte ha dimostrato a tutti che ancora non ha perso il tocco che l'ha visto vincere trofei ovunque sia andato. Il titolo del 2024/25 è stato un capolavoro di tenacia e di gruppo, in pieno stile Antonio Conte, e quello che convince di più del nuovo corso è quanto il tecnico salentino stia riuscendo a confermare le prestazioni anche quest'anno, nonostante i tanti infortuni e le necessità di cambiare modulo.

Certo, ci sono ancora dei temi da risolvere, come la coesistenza tra KDB e McTominay quando il belga tornerà dall'infortunio. Però in un campionato senza padroni il Napoli sta tenendo il passo giusto e Conte sembra addirittura aver cambiato pelle, trovandosi a smorzare polemiche e reinventandosi - per necessità - ancora un'altra volta.

📸 CARLO HERMANN - AFP or licensors