Juventusnews24
·7 ottobre 2025
Oppini ribadisce: «Per me la Juve non è da scudetto e Tudor sta pagando colpe non sue. La situazione dell’attacco in questo senso è emblematica»

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·7 ottobre 2025
Un’analisi durissima, che non risparmia nessuno. Il commentatore e noto tifoso bianconero, Francesco Oppini, intervenuto ai microfoni di Rai Sport, ha espresso tutta la sua delusione per il momento della Juve, partendo dal pareggio a reti bianche contro il Milan per poi allargare la critica alla gestione e alla costruzione della rosa.
PAROLE – «È stato un brutto punto di arresto per entrambe, la Juventus ha fatto qualcosina, forse nel primo tempo, ma troppo poco per un club che comunque vuole tornare a primeggiare. Io continuo a ripetere la stessa cosa, non cambio idea, per me non è una squadra da Scudetto, se arriviamo tra le prime quattro è un altro miracolo, è una squadra che continua a avere i problemi dell’anno scorso basati su una costruzione folle fatta da Giuntoli e Thiago Motta e quest’anno consegnata un altro allenatore come Tudor che sta gestendo le cose come può fare. Questa estate si parlava di acquisti di livelli differenti alla Tonali, allo Osimhen, anche Donnarumma, poi ti ritrovi quattro punte assieme che forse in tre non valgono Kean e Soule che hai cacciato, questo è il casino, il caos che c’è adesso nella Juventus, compreso l’allenatore che non sa da che parte girarsi».
Secondo Oppini, la prestazione contro il Milan è l’ennesima prova che questa “non è una squadra da Scudetto”. Il commentatore non cambia idea e ribadisce il suo pensiero: un piazzamento tra le prime quattro posizioni, a fine stagione, sarebbe da considerare “un altro miracolo”. Il pareggio con i rossoneri è stato un “brutto punto di arresto”, in cui si è visto troppo poco per un club che dovrebbe ambire a tornare a vincere.
Le colpe, secondo la sua analisi, partono da lontano e sono da attribuire alla “costruzione folle” della rosa, un’eredità della precedente gestione del direttore sportivo Cristiano Giuntoli e dell’ex tecnico Thiago Motta. Oppini descrive una squadra con problemi strutturali ereditati dalla passata stagione, consegnata nelle mani del nuovo allenatore Igor Tudor, che ora si trova a dover gestire un “casino” non creato da lui, facendo il massimo con il materiale a disposizione.
La delusione di Oppini è acuita dal confronto tra le aspettative estive e la realtà attuale. “Questa estate si parlava di acquisti di livelli differenti alla Tonali, allo Osimhen, anche Donnarumma”, ricorda, sottolineando il divario tra i sogni di mercato e gli effettivi rinforzi. La critica più feroce è riservata all’attacco: “ti ritrovi quattro punte assieme che forse in tre non valgono Kean e Soule che hai cacciato”. Una bocciatura senza appello che descrive il “caos” che regna in casa bianconera, una confusione che, secondo Oppini, finisce per disorientare anche l’allenatore, che “non sa da che parte girarsi”.