PianetaChampions
·5 dicembre 2024
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Il match tra il suo Shanghai Port e il Gwangju FC di AFC Champions League Elite, terminato 1-1, è stato l’ultimo disputato dal brasiliano Oscar in Cina. Arrivato nel gennaio del 2017 dal Chelsea, il trequartista è stato l’unico calciatore di livello a non pentirsi mai del trasferimento in Oriente.
Qualità della vita sempre elogiata e piena consapevolezza della scelta compiuta, di natura prettamente economica. Adesso a 33 anni si svincolerà e dovrà decidere se e come proseguire la propria carriera, ma prima di pensare al futuro c’è stato tempo di godersi il presente e ripensare al passato con un addio ricco di lacrime.
Il lunghissimo periodo trascorso in Cina da Oscar gli è valso guadagni top, impensabili soprattutto nell’epoca in cui ha stipulato il primo contratto: 175 milioni di euro, una cifra da capogiro che l’ha convinto a sposare fino in fondo il progetto del club.
A livello calcistico il segno lasciato è stato notevole: 77 reti e 141 assist in 248 gare, quasi una contribuzione al gol a partita. Una leadership assoluta suggellata dalla fascia di capitano indossata anche nella gara d’addio e 5 trofei vinti: 3 campionati, una Coppa e una Supercoppa di Cina. Una parabola tanto strana quanto a suo modo rilevante.