Pafundi: «Sono concentrato a fare bene con la Sampdoria e l’Italia U 21. Sulla similitudine con Camarda dico questo!» | OneFootball

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·12 ottobre 2025

Pafundi: «Sono concentrato a fare bene con la Sampdoria e l’Italia U 21. Sulla similitudine con Camarda dico questo!»

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Simone Pafundi, giocatore della Sampdoria e dell’Italia U 21, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni direttamente dal ritiro degli Azzurrini: le sue parole

Simone Pafundi in questi giorni è impegnato con gli Azzurrini del commisario tecnico Silvio Baldini. Due giorni fa è stato protragonista di un bel gesto, il tutto lasciando il proprio calcio di rigore all’idolo di casa (Cesena n.d.r.) Tommas Berti. Il giocatore della Sampdoria e dell’Italia U 21 è stato intervistato per i canali della federazione tra passato, presente e futuro. Le sue parole:

RIGORE LASCIATO A BERTI – «È stato un bel momento, penso che Tommaso meritasse questa gioia, era la sua serata ed è stato giusto così. Inizialmente non voleva tirarlo, per questo gli ho lanciato il pallone, bisognava dargli una spinta. Era destino che la palla entrasse, sono felice per lui».


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ULTIMI RISULTATI CON L’ITALIA U 21 – «Non siamo stupiti dei risultati, perché sappiamo di essere un gruppo forte. Stiamo lavorando bene con il mister, questo è solo l’inizio. Stiamo riuscendo a giocare con grande intensità, con principi di gioco chiari e per ora è andato tutto bene».

SFIDA CON L’ARMENIA – «Dobbiamo continuare così, anche con l’Armenia. Dobbiamo sempre dare il massimo, lo abbiamo visto col Montenegro, quando siamo andati sotto subito 1-0, o in Macedonia del Nord giocando 75’ in inferiorità numerica».

SOSTITUZIONE CON IL MONTENEGRO – «Mi è ovviamente dispiaciuto uscire, ma l’importante era vincere: è stata una scelta giusta. Chiaramente ho voglia di essere protagonista con questa maglia, ma l’importante sono i risultati e una classifica che in questo momento ci sorride».

CRESCITA DI PAFUNDI – «Sicuramente ero più irrequieto (rispetto al periodo della convocazione di Mancini n.d.r.), oggi anche grazie alle esperienze che ho fatto sono più calmo, gestisco meglio le situazioni. Due anni fa il rigore a Cesena l’avrei calciato io (sorride n.d.r.). Sono cresciuto velocemente, sto capendo meglio il mondo dove sono e cerco semplicemente di essere una persona corretta che si comporta bene. Sono concentrato a far bene a Genova e in Nazionale, ho solo da dimostrare, quindi testa bassa e pedalare».

SIMILITUDINI CON LA SITUZIONE VISSUTA DA CAMARDA – «Sì, ne parlammo la prima volta un anno fa all’Europeo Under 19, anche se in generale abbiamo vissuto situazioni differenti. Io ho esordito in Nazionale, lui ha vissuto un ambiente come il Milan e penso non sia stato facile gestire la pressione. Io ci ho messo un po’ a riprendermi: ciò che gli consiglio, se si troverà ad affrontare dei momenti difficili, è di non perdere mai la fiducia in sé stesso e di circondarsi di persone che gli vogliono bene. È un giocatore fortissimo, sta battendo ogni record e sono felice per lui: merita tutto questo».

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