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·13 ottobre 2025
Palermo, Inzaghi: “Vorrei diventare il Gasp rosanero. Qui c’è la mia Champions”

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·13 ottobre 2025
Filippo Inzaghi racconta la sua sfida con il Palermo: tra entusiasmo, ambizioni e un sogno chiamato Serie A. “Qui c’è tutto per restare a lungo. Voglio essere il Gasperini di Palermo”.
Dove arriva Filippo Inzaghi, arriva entusiasmo. È stato così ovunque abbia allenato — da Benevento a Reggio Calabria — e lo stesso sta accadendo oggi a Palermo, dove il tecnico punta deciso alla promozione in Serie A, che sarebbe la quarta in carriera.
“Sì, mi sono chiesto il perché del mio entusiasmo – racconta a La Gazzetta dello Sport – e lo confesso: ci punto molto. Voglio far capire ai miei giocatori che tutto parte dalla credibilità di una persona, al di là dei risultati. Qui se lotti e combatti arrivano in 30mila a sostenerti”.
“A Palermo c’è tutto: passione, identità e un milione di tifosi”
Inzaghi ha trovato un ambiente ideale per il suo calcio emotivo e verticale. “Conosco bene il Sud, so che qui la gente vive di calcio. A Palermo ci sono un milione di tifosi e sento il loro calore ogni giorno”.
Il tecnico ha scelto di vivere in centro città, per respirare la passione dei tifosi. “Mi piace stare in mezzo alla gente. Nei momenti negativi il loro entusiasmo mi ricarica. Capiterà anche qui, spero solo poche volte…”.
Il confronto con il City e il sogno di restare a lungo
L’affiliazione tra Palermo e Manchester City è uno stimolo continuo per l’allenatore: “Con il City ho confronti settimanali, uno scambio di idee e metodi. È molto stimolante. Guardiola? Mi ha colpito quando ha raccontato che, nonostante un’annata difficile, non è mai stato messo in discussione. Questo dà forza”.
Il tecnico del Palermo sogna stabilità: “Spero di essere all’altezza, di restare a lungo e diventare il Gasperini del Palermo. Qui c’è tutto: passione, struttura e prospettiva”.
“Non vince chi spende, ma chi ha un’anima”
Il Palermo parte tra le favorite per la promozione, ma Inzaghi avverte: “Siamo favoriti, ma non vince chi spende di più, vince chi ha un’anima. L’anno scorso eravamo un gruppo giovane, oggi abbiamo più maturità e consapevolezza”.
Ha parole di elogio per i suoi giocatori: “Ho trovato grande cultura del lavoro. Ho fatto giocare tutti, anche chi parte dietro nelle gerarchie, e loro hanno capito che serve spirito di squadra. Quando vedo ragazzi come Peda, Vasic o Corona che si sacrificano per la squadra, capisco che siamo sulla strada giusta”.
Su Brunori e Pohjanpalo: “Li tengo sempre sul pezzo”
Inzaghi difende il suo capitano Matteo Brunori, anche se non sempre titolare: “Gli hanno annullato due gol, ma sta facendo bene. Sa che devo fare scelte difficili, ma è un capitano vero. Quando non gioca trascina comunque la squadra. Se uno sta fuori e non rosica, non deve fare questo mestiere”.
E su Joel Pohjanpalo, l’altro bomber di spessore: “È un giocatore fortissimo, non devo certo scoprirlo io. Dà tutto in allenamento, è un esempio per tutti. Mi ha confessato di avermi odiato per i gol al Liverpool, ma mi farò perdonare facendolo giocare sempre”.
“La mia Champions è a Palermo, non in Premier né in Arabia”
Pur avendo contatti diretti con la rete internazionale del City Group, Inzaghi chiarisce: “La mia Premier è Palermo. Qui c’è la mia Champions. Voglio continuare a divertirmi, ho una bella famiglia e sono gratificato da quello che sto costruendo”.
E scherza sulla possibilità di seguire il fratello Simone in Arabia: “No dai, basta traslochi!”.