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·23 maggio 2025
🟣 Palladino: “Lunedì incontro la società. Campionato anomalo”

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·23 maggio 2025
Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, ha parlato in vista dell’Udinese. Di seguito le sue parole.
La squadra ha le motivazioni per vincere a Udine? “Sì, ne abbiamo tante. Abbiamo ancora degli obiettivi da centrare, con una sconfitta della Lazio e una nostra vittoria. La posizione di classifica per noi è importante, anche per iniziare la Coppa Italia dagli ottavi. E’ stata una settimana di lavoro, di analisi della partita”.
Come ha somatizzato la contestazione di domenica? “Ripeto, io li capisco. Quando le cose non vanno bene tanto io quanto i tifosi stiamo male. Abbiamo assaporato di poter fare qualcosa di straordinario lottando fino all’ultimo per la Champions League e quando è venuto a mancare questo sogno – che non era forse preventivato a gennaio – c’è stata tanta amarezza. Io però spero che i tifosi apprezzino anche il percorso che questa squadra ha fatto, l’impegno che c’è stato e che è stato messo in campo. Noi abbiamo fatto un campionato positivo sotto tanti punti di vista. Noi siamo ancora in lotta per qualcosa, anche se c’è poca speranza. Abbiamo 62 punti che negli anni addietro non erano stati mai raggiunti. Negli anni scorsi con 63 punti ci si qualificava per l’Europa League: è stato un anno anomalo e dobbiamo analizzare e contestualizzare questo anno com’è andato”.
Ci sono stati dei confronti in questi giorni con la società? “C’è sempre, al termine di ogni gara. Io devo solo ringraziarla la società, per come è stata presente. Mi riferisco al presidente e ai direttori. Non c’è stato alcun confronto specifico”.
Il rimpianto più grande di questa stagione qual è? C’è una critica che le ha dato fastidio? “Il rammarico è che a 65 punti si rischia di rimanere fuori dalle Coppe. Ci sono cose da migliorare, certo, ma le critiche che sono arrivate sono state costruttive e le aspetto. Aver perso punti con squadre di bassa classifica ha pesato e sono certo che se avessimo perso punti con le grandi e preso punti con le piccole ci sarebbero state critiche sulla mentalità. Se avessimo perso con le grandi sempre, sarei stato più preoccupato ma sono certo che nella prossima stagione riusciremo a fare meglio”.
Siamo legittimati a credere che la sua permanenza possa essere legata a quella di Kean? “Io credo che con tanti calciatori ho instaurato un rapporto di grande stima e sincerità. Credo di aver dato davvero tanto ai ragazzi e mi sono affezionato a tanti di loro, al di là del loro carattere. Con loro c’è un dialogo e un’apertura che va al di là del calcio. Con Moise è successo questo: c’è stata subito tanta empatia. Qualche volta mi ha fatto arrabbiare… ma è un ragazzo genuino. E’ un ragazzo che ha bisogno di felicità, per il futuro decideranno lui e il club ma lui ha bisogno di amore. E qui lo ha trovato. Mi auguro che possa fare la scelta giusta”.
Si aspettava qualcosa in più dai calciatori arrivati a gennaio? “Tutti gli acquisti che sono stati fatti sono stati condivisi a pieno da me e dalla società. Poi c’è chi ha avuto meno spazio e chi avrebbe voluto esprimersi meglio, oltre a chi ha avuto qualche infortunio di troppo. Tutti hanno dato il massimo sotto il profilo dell’impegno. La forza di questo gruppo è stata l’unione”.
Parla da allenatore del futuro viola: si sente già proiettato alla nuova annata? “Io a Firenze mi trovo benissimo, sto bene e sento la fiducia di società e ragazzi. E io invito i tifosi a credere nel percorso che stiamo facendo insieme: non è tutto da buttare. E’ un’annata che mi ha dato tanto, è stata una stagione di crescita per tanti elementi: De Gea era un anno che non giocava, Dodo, Gosens e Kean sono tornati in Nazionale e di Moise si parla come uno degli elementi più forti della Serie A, per non parlare della crescita di Mandragora e Parisi. Poi sta a me dare qualcosa in più e far ricredere la gente, rispetto a quello che è successo domenica”.
Il suo rinnovo pare arrivato direttamente dall’area sportiva: le fa piacere? “Tanto, mi dà stimoli, fiducia e responsabilità. Poi non contano gli anni di contratto, io quello che faccio per la Fiorentina è lo stesso: il massimo. Io sto bene qua e voglio portare la Fiorentina più in alto possibile. Possiamo già chiudere con 5 punti in più della scorsa stagione e mi dispiacerebbe non entrare in Europa. Io però invito i tifosi a ragionare su una stagione dove ci sono state anche ottime cose buone”.
Con quale insegnamento vuole ripartire nella prossima stagione? “Dal nuovo sistema di gioco. Io quando sono venuto qui avevo in mente soprattutto due moduli, il 3-4-2-1 e il 4-2-3-1, ma alla fine avendone cambiati quattro penso che variare così tanto sia stato un valore aggiunto”.
Come gestirete i prestiti? “Lunedì ho appuntamento con la società: dobbiamo ripartire da un blocco solido di 10-12 giocatori e da lì iniziare a costruire”
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