👊 Palladino rivela: “Kean il primo che ho voluto alla Fiorentina! Clausola? Se arriva un club con 52 milioni…” | OneFootball

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·16 novembre 2024

👊 Palladino rivela: “Kean il primo che ho voluto alla Fiorentina! Clausola? Se arriva un club con 52 milioni…”

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Raffaele Palladino, tecnico della Fiorentina, ha rilasciato un’intervista su Repubblica soffermandosi sull’eccellente percorso fin qui condotto dalla Viola. Ecco quanto ripreso da Sos Fanta:

EQUILIBRIO – “Quando l’ho imparato? Da calciatore. Non leggevo le critiche, evitavo i complimenti. Adesso sbircio la rassegna stampa ma con l’esperienza gestisco meglio le emozioni. L’equilibrio è la mia forza e lo trasmetto alla squadra che riflette l’animo dell’allenatore”.


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FIORENTINA – “Dopo le prime gare, a mercato ancora aperto, abbiamo cercato gli incastri giusti e la quadra tattica. Si è creata una magia interna: è merito dei ragazzi, quello che fanno durante gli allenamenti è incredibile perché le mie richieste sono toste. Se possiamo rimanere in alto? Mi piace la convinzione dei miei ragazzi, sono ambiziosi. Alcuni provengono da grandi club, portano questa mentalità e mi fa impazzire di gioia questa cosa. Ma bisogna guardare la realtà: non è facile rimanere lassù, ci sono club attrezzati che hanno speso tanto. Dipende tanto da noi: adesso ci affronteranno tutti per batterci, siamo in alto e diamo fastidio”.

SINGOLI – “De Gea, Gosens, Kean. Insieme a Bove, Cataldi e Adli hanno portato la mentalità che serviva alla Fiorentina. Un gruppo fantastico che rema tutto dalla stessa parte. Devo ringraziare il presidente Commisso, il dg Ferrari insieme a Pradè e Goretti che mi hanno consegnato questa rosa”.

KEAN – “Sì e la società mi ha subito assecondato. Mi sento un fratello maggiore per Moise. È il primo che ho chiamato a Firenze. Non veniva da anni importanti, ma abbiamo creduto nel ragazzo e nel calciatore. Può fare un grande campionato ma deve stare sempre bene fisicamente. Se mi preoccupa la clausola da 52 milioni? Se arriva una società che paga tutti quei soldi vuol dire che è stato fatto un grande lavoro da parte di tutti (sorride, ndr ). Firenze e la Fiorentina devono godersi questo Kean. Pensiamo al presente, che è bello. Abbiamo dato un attaccante fortissimo alla Nazionale. La sua fame e la voglia di andare a far gol all’ultimo secondo col Verona sono il manifesto di quello che sta facendo. Ha una grande mentalità, non deve mai farsi condizionare da niente e qualora si distraesse lo capirei subito. È una mia qualità: lo noto subito, da chi abbassa la testa in allenamento”.

GUDMUNDSSON – “Dà valore ancor di più a quel che ha fatto la squadra, senza il giocatore più atteso e pagato. L’ho visto sempre molto tranquillo, gli parlo spesso, ha una grande sensibilità. Lo aspettiamo il prima possibile”.

COMUZZO – “Lo chiamo “soldato” perché è così in tutto ciò che fa. Un grande difensore, sono d’accordo con Spalletti. Ha talento nel fermare gli avversari, nei duelli individuali. Adesso viene il difficile: non lo affrontano più come un giovane ma come un nazionale”.

SOCIAL – “Piano piano mi sto abituando, ho un social media manager con cui condivido il mio pensiero, questa è un’epoca in cui è fondamentale dare messaggi ai tifosi, ai calciatori, ai giornalisti”.

COMMISSO – “Il presidente è fantastico. Cinque minuti dopo il triplice fischio arriva la sua telefonata. Percepisco gioia e soddisfazione. È bello perché per noi lui ha fatto tanto”.

MERCATO DI GENNAIO – “Non ci siamo dati degli obiettivi. Firenze è una piazza molto ambiziosa, come la società: dobbiamo cavalcare l’entusiasmo. Non pensiamo al mercato. Poi la società lavora ogni giorno, si confronta con me, cerchiamo il bene della Fiorentina”.

SQUADRA – “Perché una settimana di riposo? Era doveroso nei confronti di un gruppo che mi dà tanto ogni giorno. Un giusto premio. Ma non sono in vacanza: hanno un programma di allenamenti, mi hanno promesso che lo rispetteranno. Io cerco il dialogo individuale e di squadra. Mi piace capire più l’aspetto emotivo e personale che calcistico. C’è il calcio, okay. Ma a volte ci sono problemi anche interpersonali. Ho 40 anni, mi sento vicino a loro e abbiamo un rapporto moderno. Parlo di tutto: anche di ristoranti e di come si vive a Firenze. Gruppo WhatsApp con loro?  Ho sempre evitato: penso debbano avere la loro libertà di scriversi. Ogni tanto vado a spulciare i messaggi ma rimane un loro luogo. Però dopo l’ultima partita ho chiesto al team manager di mandare un messaggio. Grazie a tutti ragazzi, vi voglio bene”.

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