Pallone invernale Serie A, il caso sul colore arancione riapre il dibattito sulla scelta della sfera: ecco i palloni più discussi del calcio moderno | OneFootball

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·29 dicembre 2025

Pallone invernale Serie A, il caso sul colore arancione riapre il dibattito sulla scelta della sfera: ecco i palloni più discussi del calcio moderno

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Pallone invernale Serie A, il caso sul colore arancione riapre il dibattito sulla scelta della sfera: ecco i palloni più discussi del calcio moderno

Il ritiro anticipato del pallone invernale arancione della Serie A ha riaperto un vecchio dibattito: cosa succede quando i designer dei brand sportivi si spingono troppo oltre?

Il calcio è tradizione, e il pallone ne è il cuore sacro. Dagli anni ’90 in poi, la ricerca del marketing, l’innovazione tecnologica e la voglia di stupire hanno portato a creare sfere che sembravano uscite più da un rave party o da un film di fantascienza che da un campo verde.


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Prendendo spunto dal recente “caso Serie A”, ecco una Top 5 dei palloni più brutti (o quantomeno discutibili) della storia del calcio recente.


1. Adidas Roteiro (Euro 2004)

Il pallone degli Europei in Portogallo fu un tentativo coraggioso di abbandonare il bianco per abbracciare il futuro. Il problema? Il futuro era color argento metallizzato. L’idea era richiamare le scoperte dei navigatori portoghesi, ma l’effetto in campo era strano: una sfera grigia, vagamente triste, che sul verde brillante dei campi lusitani sembrava sempre un corpo estraneo, pesante alla vista. Si scrostava facilmente e, televisivamente, aveva il carisma di una pentola di alluminio. Un esperimento metallico da non ripetere. Certamente è un parere che non trova d’accordo i greci, vincitori a sorpresa di quell’edizione e, di conseguenza, innamorati di quella sfera (o no?).


2. Nike Merlin Premier League “Tunnel Vision” (Stagione 2019/20)

La Nike ha prodotto palloni iconici per la Premier League (il Total 90 Aerow su tutti), ma verso la fine del decennio scorso ha vissuto una fase “psichedelica” confusa. Questo modello, utilizzato per una parte della stagione, era un tripudio caotico: pannelli bianchi interrotti da enormi macchie geometriche rosa shocking, contornate di nero e giallo volt. In Inghilterra fu presto ribattezzato “Pizza Ball”, perché le chiazze rosa sembravano fette di salame piccante sparse su una mozzarella. Troppo caotico.


3. Adidas Fevernova (Mondiali 2002 Corea e Giappone)

Un colpo al cuore per i nostalgici, ma bisogna essere onesti: il Fevernova è stato lo spartiacque tra i palloni “seri” e i giocattoli. Fu il primo Mondiale a dire addio al design classico del Tango. Al suo posto, una base color champagne con sopra un enorme shuriken dorato, rosso e verde. Sembrava il pallone comprato al supermercato per 5 euro durante le vacanze al mare. Pacchiano, dorato e simbolo di un’era che iniziava a prediligere l’apparenza alla sostanza. Anche quel Mondiale (vero Byron Moreno?) ebbe momenti di vera pacchianeria, per essere buoni.


4. Puma Orbita Serie A Winter (Stagione 2024/25)

Entra di diritto in classifica per il motivo che ha generato questo articolo: è stato ritirato a metà stagione. L’intenzione era buona: creare un pallone invernale diverso dal solito giallo fluo. Il risultato è stato disastroso. Base arancione cupa, quasi color mattone, con grafiche viola scuro e blu. Invece di risaltare nella nebbia o sotto i riflettori, il pallone si mimetizzava con il terreno di gioco, diventando una macchia scura indistinguibile per i telespettatori. Bocciato dalla prova TV.


5. Adidas Jabulani (Mondiali 2010 Sudafrica)

Il re incontrastato. Il Jabulani non è solo in cima alla lista perché era esteticamente discutibile, ma perché la sua bruttezza visiva era pari alla sua funzionalità disastrosa. Solo otto pannelli termosaldati, un design “africano” confusionario con 11 colori diversi. Ma il vero orrore era il comportamento in campo: troppo rotondo, troppo liscio, con traiettorie da Super Santos in spiaggia, mandando in crisi i portieri. Un pallone sbagliato da vedere e da calciare. Un incubo cromatico e balistico.

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