Panatta spiazza tutti: «Pio Esposito? Meglio che non abbia segnato quel gol in rovesciato, vi spiego il motivo» | OneFootball

L’ex tennista Adriano Panatta, si sofferma sulla prova di Francesco Pio Esposito in Inter Sassuolo e va in controcorrente

Adriano Panatta, ex tennista di fama mondiale, ha parlato con entusiasmo di Francesco Francesco Pio Esposito, giovane attaccante classe 2005 dell’Inter, dagli studi Rai nel corso de La Domenica Sportiva. Panatta ha evidenziato come, nonostante il gol sfiorato con una bellissima rovesciata contro il Sassuolo, l’esperienza del giovane calciatore sia ancora in fase di maturazione.

Un futuro promettente, ma con calma

Secondo Panatta, se Esposito avesse segnato, sarebbe finito sui titoli dei giornali come “nuovo attaccante della Nazionale”. Tuttavia, l’ex tennista ha suggerito che è forse meglio che il giovane non abbia trovato il gol, poiché questo gli permetterà di evolversi con più calma, senza le pressioni derivanti dalle aspettative troppo alte. “A 20 anni non si diventa campioni”, ha sottolineato Panatta, enfatizzando l’importanza di un percorso di crescita graduale.

Esposito: bravo e determinato

Nonostante il momento di apparente “distrazione” in occasione della rovesciata mancata, Panatta ha avuto parole positive per Esposito. Lo ha descritto come un giocatore capace, volenteroso e determinato. La strada per diventare un top player, però, richiede tempo e pazienza, e il giovane attaccante nerazzurro sembra sulla giusta via per affinare ulteriormente le sue qualità.

Le aspettative future

Esposito, che ha già dimostrato un grande potenziale, dovrà ora concentrarsi sul suo sviluppo continuo per diventare una pedina fondamentale sia nell’Inter che nella Nazionale, senza farsi sopraffare dalla fretta del successo immediato.

PAROLE – «Vedi com’è lo sport? Se lui avesse messo dentro quella rovesciata, ci sarebbero stati titoli sui giornali sul nuovo attaccante della Nazionale. Per me meglio non abbia segnato: così ha più tempo per maturare, chissà cosa avrebbero scritto e detto tutti quanti. Lui è bravo e volenteroso, ma deve maturare piano piano: a 20 anni non si diventa campioni».