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·13 ottobre 2025
Paolo Rossi rivela: «La Juventus non è rassegnata e non pensa in piccolo! Ricordo che quando arrivò Pirlo…». L’aneddoto che non lascia dubbi – VIDEO

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·13 ottobre 2025
Una Juventus rassegnata, che pensa in piccolo e si accontenta di “galleggiare”? Assolutamente no. Il giornalista Paolo Rossi, nel consueto appuntamento con “Primo Tempo” sul canale YouTube di Juventusnews24, ha respinto con forza le critiche, difendendo le ambizioni di una squadra che, a suo dire, sta solo faticando a far corrispondere la realtà alle proprie, alte aspettative.
PAROLE – «Io non credo che la Juve sia rassegnata. Io credo che la Juve possa essere incapace, insufficiente, ma io non penso che questa squadra stia pensando in piccolo. Dobbiamo abituarci all’idea che a volte le tue ambizioni non trovano rispondenza nella realtà. Ma io penso che la Juve stia provando e questo le vada riconosciuto. Poi il fatto che tu non abbia dei giocatori adeguati lo andremo a verificare. Cosa intendo per “sicuro di vincere”, intendo Andrea Pirlo. Cioè quando Andrea Pirlo arriva alla Juve e siamo reduci da due settimi posti alla prima conferenza lui dice “Io sono venuto qui per vincere”. Comolli si è presentato parlando di una Juve che vuole tornare a vincere e verrà giudicata per questo. Per questo io dico che i discorsi troppo apocalittici dopo sei giornate sono assurdi».
Secondo l’analisi di Rossi, le azioni del club parlano chiaro. Sia la “campagna acquisti importantissima” dello scorso anno, sia la scelta di cambiare allenatore e di allestire una “rosa di livello” quest’anno, sono segnali di una società che non ha alcuna intenzione di accontentarsi. A questo si aggiungono le parole di Damien Comolli, che fin dal suo insediamento ha parlato di una Juve che “vuole tornare a vincere”.
Il problema, secondo il giornalista, non è l’ambizione, ma un altro, più sottile: la mentalità, la “sicurezza di vincere”.
Per spiegare il concetto, Rossi ha scomodato un paragone illustre. “Quando Andrea Pirlo arriva alla Juve e siamo reduci da due settimi posti, alla prima conferenza lui dice: ‘Io sono venuto qui per vincere'”. È quella fame, quella certezza nei propri mezzi tipica dei grandi campioni, che al momento sembra mancare a questo gruppo.
Questa, per Rossi, è una squadra che “fa fatica”, ma che “sta provando” a raggiungere il livello che le compete, e questo sforzo le “va riconosciuto”. La Juve non parte per “galleggiare”, ma per vincere.
Per questo, la conclusione del giornalista è un invito alla calma e al realismo. Definire la situazione “apocalittica” dopo appena sei giornate è “assurdo”. Il percorso è lungo, le difficoltà sono evidenti, ma l’identità e le ambizioni del club, secondo Rossi, non sono in discussione.