Parma, Cuesta: “Contro il Cagliari sfida importante come tutte. Cosa mi aspetto dai ragazzi? Il nostro è un percorso, Roma non si costruisce in un giorno” | OneFootball

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DirettaFanta

·12 settembre 2025

Parma, Cuesta: “Contro il Cagliari sfida importante come tutte. Cosa mi aspetto dai ragazzi? Il nostro è un percorso, Roma non si costruisce in un giorno”

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L’allenatore del Parma, Carlos Cuesta, è intervenuto in conferenza stampa in occasione della sfida di domani contro il Cagliari.

Di seguito, le sue parole.


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Parma, le parole di Cuesta

È già una sfida salvezza secondo lei? “È una partita importante come tutte. Tutte le partite hanno lo stesso valore. Siamo concentrati al massimo per questa sfida”.

Cosa è successo in queste due settimane? “Abbiamo avuto del tempo e abbiamo avuto delle assenze. È stato un periodo importante per affinare e iniziare. Adesso abbiamo una certezza di chi saremo fino alla fine. Possiamo cominciare il percorso con stabilità. Stiamo trovando aspetti importanti su quello che sarà il nostro modo di fare”.

Si può dire che domani inizia il campionato del Parma? “Il campionato per me è cominciato contro la Juventus. Io sono sempre focalizzato sul preparare la squadra al massimo possibile ed essere sempre competitivi”.

Che Parma ha trovato in questa pausa? Che Cagliari si aspetta? “Il percorso è stato iniziato settimane fa, ma adesso abbiamo iniziato tutti insieme. Ci possiamo aspettare un Parma simile a quello trovato fino ad adesso. Vogliamo rafforzare i nostri punti di forza e proveremo aspetti che possiamo migliorare. È un percorso: Roma non si costruisce in un giorno. Abbiamo bisogno di tempo per sistemare e mettere delle priorità. Alcuni aspetti hanno bisogno di più tempo rispetto ad altri”. Dal Cagliari mi aspetto una squadra molto organizzata e dalle idee chiare. La squadra rispecchia i valori e l’idea di gioco di Pisacane. Una squadra che esprime al massimo la verticalità e la ricerca degli spazi. Sicuramente sarà una partita difficile”.

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Come sta Circati? È tornato in forma dal ritiro con la Nazionale? “È tornato felice e orgoglioso, con tanta voglia di essere qua con noi, ma soprattutto con la felicità di aver rappresentato il suo paese e di essere stato uno dei capitani più giovani. È un orgoglio anche per noi. Volevamo averlo il prima possibile ma è importante anche per noi questa sua esperienza”.

Come sta la squadra? Ci possiamo aspettare novità? “Portiamo la stessa metodologia e la stessa identità. Abbiamo provato a sviluppare di più quella linea guida. Non abbiamo avuto così tanto tempo alla fine. Abbiamo pure giocato contro l’Entella, non abbiamo avuto tanto tempo per preparare. Abbiamo avuto anche alcuni problemi fisici. Dunque anche questa settimana è stata un misto tra il nostro percorso di crescita e la preparazione della partita”.

Che Parma ci aspettiamo a Cagliari?Tra il primo e il secondo tempo con l’Atalanta ci sono state tante similitudini. Sicuramente ci piacerebbe averlo per 95 minuti. Non so quanto riusciremo a farlo, spero il massimo possibile. A Cagliari mi aspetto che dovremo essere bravi a giocare la nostra partita ma anche a giocare la gara che vogliono loro. Dobbiamo cercare di portare la partita a favore nostro”.

Chivu: “Cutrone, Oristanio e Pellegrino insieme? Può essere ma si vedrà”

Sembra mancare un interprete fisso a destra. “Può essere una percezione. Le nostre catene hanno caratteristiche diverse ed entrambe ci possono portare a creare pericoli”.

Potremo vedere subito Cutrone e Oristanio dietro a Pellegrino?È già stato fatto quindi possiamo rivederlo. Ma possiamo fare anche cose che non abbiamo mai fatto. Si vedrà”.

Cosa l’ha portata a scegliere la difesa a tre? “Il punto di partenza sono i giocatori. In funzione ai giocatori che hai e a dove si sentono forti l’allenatore deve aiutare i giocatori a esprimersi al massimo possibile, e anche ad aiutarli a essere più completi e competitivi al massimo. Sentivamo che fosse la scelta giusta per la squadra”.

Contro l’Atalanta spesso non avete costruito dal basso. “Abbiamo variato la costruzione in base agli spazi e alle nostre intenzioni. Se vuoi attaccare gli spazi provi a fare certe cose, altre volte provi a progredire in modo più lento e compatto. La nostra intenzione è ciò che ci porta a fare quello che facciamo”.

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