Pastore, l’analisi del giornalista sul momento dei nerazzurri: «Lautaro come Batistuta e Diouf salta l’uomo» | OneFootball

Pastore, a Elastici ha approfondito le fasi alternanti di Lautaro, la componente psicologica e il valore di Diouf

Durante la puntata di Elastici di Cronache di Spogliatoio, Giuseppe Pastore, giornalista e firma molto apprezzata per le sue analisi tecniche, ha parlato del momento dell’Inter di Cristian Chivu, soffermandosi in particolare su Lautaro Martínez e su alcuni profili che stanno emergendo nelle dinamiche di gioco nerazzurre.

Pastore ha tracciato un interessante parallelismo tra Lautaro e uno dei centravanti più iconici della storia della Serie A, Gabriel Batistuta, sottolineando come anche i grandi attaccanti attraversino periodi alterni dal punto di vista realizzativo. Inoltre, ha analizzato il potenziale di Diouf, giovane centrocampista nerazzurro, evidenziandone caratteristiche che oggi si vedono poco nella squadra.

LAUTARO – «Questa cosa di fermarsi capitava anche a Batistuta: aveva momenti impressionanti e altri in cui si inceppava. In Lautaro vedo una componente psicologica che lui stesso ammette. Non possono uscire per due mesi certe cose e per due mesi no».

Secondo Pastore, dunque, le oscillazioni di rendimento del capitano argentino non sono un’anomalia, ma una dinamica naturale per un attaccante che regge da anni il peso dell’Inter e del ruolo di riferimento tecnico.

Il giornalista ha poi discusso la possibilità di variare alcuni interpreti sulle fasce, considerando le difficoltà mostrate da alcuni giocatori fuori ruolo.

DIOUF – «Possibilità di sperimentazione? Luis Henrique a sinistra e Diouf a sinistra… già è in difficoltà a destra, oppure a destra. Diouf? Secondo me deve stare nel vivo, ma ha anche saltato l’uomo, cosa che nell’Inter si vede poco».

L’analisi di Pastore mette in luce l’importanza del giovane nerazzurro, uno dei pochi in grado di creare superiorità numerica con la conduzione e il dribbling, qualità ritenuta essenziale soprattutto contro difese basse.

Le sue parole si inseriscono nel dibattito più ampio sulle varianti di gioco della squadra di Chivu, confermando come alcuni dettagli — dalla forma psicologica di Lautaro alla crescita di Diouf — possano incidere sensibilmente sulle prestazioni dei nerazzurri nei prossimi mesi.