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·27 ottobre 2024
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Pecchia, tecnico del Parma, ha commentato il pari contro l’Empoli. Ecco le sue parole, raccolte da TMW:
Ti sei spiegato la differenza tra le due frazioni di gioco? “Non siamo in Serie B. Siamo abituati a partite di dominio, ma ora siamo contro squadre di Serie A. Per chi ha seguito il Parma può sembrare naturale un secondo tempo di dominio, ma non è così, siamo una squadra che si deve salvare. L’Empoli non ha mai subito contro nessuno e in trasferta è tra le migliori, il primo tempo è normale ci sono anche gli avversari”.
Oggi Bernabé in trequarti nel secondo tempo con Mandela mediano, può essere una soluzione? “Certo, ma Adrian deve abituarsi a giocare sotto pressione continuamente, ci affidiamo tanto a lui per pulire e avere maggiore pulizia nel gioco. Deve abituarsi. Nella ripresa c’erano più spazi, eravamo più alti e nel palleggio siamo stati bravi, non abbiamo subito ripartenze”.
Cominciano a esser tanti i punti persi in modo strano. Di cosa sono figli, episodi o inesperienza? “Non devono pesare. Dobbiamo insistere, la squadra ha mantenuto la stessa identità . Abbiamo fatto partite importanti, poi certe situazioni ci hanno fatto perdere punti. Ma è un cammino ordinario, non c’è nulla di particolare. Questa è la Serie A. Gli errori li abbiamo commessi, alcune partite potevano esser portati a casa, ma la squadra c’è”.
Keita è entrato bene. Finora avete sofferto l’uomo tra le linee, oggi con Fazzini. Keita può aiutarvi in questo? “Certo, può essere una risorsa. Ma al di là dell’aspetto tattico, Keita oggi è entrato bene. Il suo inserimento nel gruppo è sempre più veloce, ha caratteristiche diverse rispetto agli altri, ci permette di giocare anche con il vertice basso. E’ un uomo in più, così come Charpentier. Non solo tutti dentro, ognuno sta crescendo, questa è una soddisfazione”.
Il cambio di Man? “Scelta tecnica”.
I cambi hanno cambiato la partita: “Nel primo tempo, pur creando diversi presupposti per andare a rete, non abbiamo chiuso la porta. Dovevo fare cambi, avevo scelte, mi serviva maggiore struttura. Con Charpentier dovevo riempire l’area e mi serviva anche qualcuno che saltasse l’uomo. Lo abbiamo fatto bene, abbiamo mantenuto il campo con maggiore equilibrio”.
Dopo il rigore ti sei arrabbiato? “Non mi sono arrabbiato, è successo così. Era stata una gran bella azione, il vantaggio sarebbe stato meritato. Il primo tempo era stato equilibrato, nella ripresa abbiamo meritato qualcosa in più”.
Rabbia, delusione o soddisfazione per la reazione? “Un po’ di tutto. Rabbia, soddisfazione per la reazione. E’ un punto”.
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