Lazionews24
·8 luglio 2025
Pedro Neto-Lazio: ma come abbiamo fatto a lasciarcelo scappare?

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·8 luglio 2025
Le luci del MetLife Stadium illuminano la semifinale del Mondiale per Club, ma un talento brilla più degli altri e riapre una vecchia, dolorosa ferita per il mondo Lazio. Il suo nome è Pedro Neto. Mentre l’esterno portoghese fa impazzire la difesa del Fluminense, la domanda sorge spontanea, quasi un grido di frustrazione: ma come è stato possibile lasciarselo scappare? La sua prestazione è un capolavoro di tecnica e velocità, un monologo sulla fascia sinistra che fa eco alle parole del telecronista Riccardo Trevisani, che ricorda come si tratti del giocatore con più dribbling riusciti in tutta la competizione.
Vederlo giocare stasera è quasi doloroso. Parte largo a sinistra, sul suo piede, punta l’uomo e lo salta con una facilità disarmante. Ogni suo tocco crea superiorità numerica, ogni accelerazione è una potenziale occasione da gol. È un giocatore totale, maturo, dominante a livello mondiale. Un talento che il Wolverhampton ha saputo coltivare e valorizzare, trasformandolo in una delle ali più devastanti del calcio internazionale, e che ora tutti ammirano su un palcoscenico globale.
E pensare che questo gioiello, per due stagioni, è stato di proprietà della Lazio. Arrivato giovanissimo dal Braga come una grande promessa, non ha mai trovato la fiducia e lo spazio necessari per esplodere. Considerato forse troppo acerbo, è stato sacrificato sul mercato per una cifra che, col senno di poi, appare irrisoria: 18.3 milioni di euro. Un errore di valutazione clamoroso, una delle più grandi sviste del calciomercato biancoceleste degli ultimi decenni? Facile parlare col senno di poi. Intanto ogni sua giocata, ogni dribbling che lascia sul posto un avversario, è un promemoria di ciò che la Lazio ha avuto tra le mani e non ha saputo vedere. E stasera, la ferita brucia più che mai.