Juventusnews24
·5 novembre 2025
Pedullà difende il mercato Juve: «Non lo si può bocciare già a novembre per tre motivi». Poi si scaglia contro l’ex tecnico Tudor

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·5 novembre 2025

Dopo aver svelato il retroscena sulla rottura tra Igor Tudor e la dirigenza per la questione Kolo Muani–Openda, l’esperto di mercato Alfredo Pedullà ha continuato la sua analisi sulla Juventus, concentrandosi sulla difesa del mercato estivo e sull’impatto positivo di Luciano Spalletti. Per il giornalista, il bilancio delle operazioni di calciomercato Juve non può essere fatto a novembre, e la colpa dei primi mesi disastrosi è da attribuire al tecnico esonerato.
Pedullà ha difeso con decisione le scelte estive del club, fornendo tre motivazioni inoppugnabili per non «bocciare il mercato a novembre»:
1. L’allenatore di prima non li aveva voluti: Un riferimento diretto a Tudor, che aveva espresso chiare preferenze (Kolo Muani) non soddisfatte e aveva accolto con freddezza gli arrivi (Openda). 2. L’allenatore di prima non li ha utilizzati: Molti dei nuovi acquisti non hanno avuto continuità con l’ex tecnico. 3. Infine quando li ha utilizzati li ha utilizzati in un caos assurdo: Una critica diretta alla confusione tattica della Juventus nelle prime settimane di campionato, che ha impedito ai nuovi arrivati di esprimersi al meglio.
La conclusione di Pedullà è un’investitura totale per Luciano Spalletti, l’unico in grado di recuperare il patrimonio tecnico e il valore dei giocatori che erano stati messi in discussione.
PEDULLÀ – «Spalletti ha già detto una cosa fondamentale: ho tanta qualità, e farà di tutto per recuperare i calciatori come ha fatto ad esempio con Koopmeiners. Lui è l’allenatore giusto».
L’analisi è chiara: la qualità nella rosa c’è (come dimostrato dall’immediato rilancio di Koopmeiners difensore), ma era stata mal gestita. Spalletti ha subito individuato il potenziale e sta lavorando per ripristinare il valore degli investimenti della società, a partire da quelli che erano stati bocciati (come Koopmeiners e Zhegrova). Per Pedullà, il futuro della Juventus non dipende da un nuovo mercato, ma dalla capacità del nuovo tecnico di valorizzare la rosa attuale. La Vecchia Signora ha la qualità che serve, ma aveva bisogno della guida giusta.









































