Inter News 24
·14 agosto 2025
Pedullà durissimo: «Liverpool da Leoni, noi pecoroni, l’Inter se l’è fatto sfuggire. Vi svelo come è andata»

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·14 agosto 2025
Il trasferimento di Giovanni Leoni al Liverpool sta facendo discutere, e non solo per la cifra elevata – intorno ai 35 milioni di euro – ma soprattutto per il rammarico legato alla sua mancata valorizzazione in Italia. A riaccendere il dibattito è stato Alfredo Pedullà, noto giornalista ed esperto di mercato, intervenuto sul suo canale YouTube con toni duri e senza troppi giri di parole.
“Liverpool da Leoni, e noi pecoroni. Era il sogno della sua vita”, ha esordito Pedullà, evidenziando come il talento classe 2006, cresciuto nel Parma, fosse da tempo uno dei giovani più promettenti del panorama italiano. Ma mentre in Inghilterra non ci hanno pensato due volte a investire su di lui, in Italia – secondo Pedullà – si è perso tempo prezioso. “Il problema è che tu devi valutare Leoni quando lo puoi prendere a 7-8 milioni, non lo prendi, lo lasci scivolare via e poi a 30-35 non ce la fai”, ha aggiunto.
Il riferimento va anche e soprattutto all’Inter, che aveva seguito il giocatore nei mesi scorsi, ma che non è mai arrivata al punto di affondare il colpo. “L’Inter non se l’è fatto sfuggire adesso”, ha precisato Pedullà, “ma a 35 milioni non può prenderlo. Il problema è capire perché non sia stato preso prima”.
Il giornalista ha poi allargato il discorso alla tendenza generale dei club italiani a snobbare o sottovalutare i talenti nostrani, per poi spendere cifre importanti su giocatori esteri dal rendimento incerto. “Noi poi siamo quelli che vanno a prendere i difensori all’esterno da 28 milioni e poi non valgono 12. E siamo i pecoroni sui talenti italiani quando la Samp ti dice ‘prendilo, è un 2006’”, ha sbottato.
Per l’Inter, l’affare Leoni rappresenta dunque un’occasione mancata, ma non isolata. In un momento in cui i club italiani – nerazzurri compresi – devono fare i conti con un mercato sempre più competitivo e risorse limitate, la capacità di intercettare e valorizzare i giovani talenti nazionali diventa cruciale.
Pedullà non punta il dito solo sull’Inter, ma su un sistema che ancora fatica a credere nei propri ragazzi e che troppo spesso finisce per lasciare ai grandi club stranieri i frutti migliori del proprio vivaio. Una riflessione amara ma necessaria, in un’estate di mercato dove i rimpianti, più che i colpi, sembrano dominare il dibattito.