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·12 dicembre 2025
Petrachi: “Deve entrare lo spirito Toro nel DNA di questa squadra”

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·12 dicembre 2025

Si è svolta ieri, giovedì 11 dicembre, la presentazione del nuovo direttore sportivo Gianluca Petrachi.
Presentazione resa molto interessante dalle parole decise e cariche del nuovo direttore sportivo, che ha detto la sua sulla squadra e sulla situazione che l’ambiente granata sta vivendo.
Petrachi ha sottolineato più volte che la squadra deve essere feroce e lottare su tutti i palloni e che, sia per la classifica sia per l’identità storica del Torino, deve essere una rosa tosta e funzionale.
Ecco alcune parole del nuovo direttore sportivo (qui l’articolo completo della presentazione):
“Voglio una squadra col coltello tra i denti, siamo a 4 punti dal baratro. Deve entrare lo spirito toro nel DNA di questa squadra.”
Queste parole vanno un po’ in contraddizione con le parole pronunciate dal presidente Cairo dopo Torino-Modena di coppa Italia del 18 agosto.

Gianluca Petrachi, direttore sportivo Torino
Dopo la prima gara ufficiale della stagione, quella contro il Modena di coppa Italia, a seguito di un intervista il presidente Cairo disse (qui l’articolo completo delle parole di Cairo nel post partita di Torino-Modena):
“Abbiamo speso 30 milioni per cui se c'è da spendere qualcosa in più lo faremo perché voglio fare una squadra che mi faccia divertire”.
Queste parole sentite a distanza di 4 mesi fanno storcere il naso, pensando alla prima parte di campionato dei ragazzi di Baroni e soprattutto leggendo ed ascoltando le parole del nuovo direttore sportivo Petrachi.
Nel giro di 4 mesi siamo passati dalla squadra che avrebbe dovuto far divertire con un bel gioco offensivo, al lottare col coltello tra i denti e al giocarsi “tutto” contro la Cremonese.

Urbano Cairo, presidente del Torino
Nella stessa intervista nel post partita di Torino-Modena, il presidente affermava anche che la squadra era inadatta al 4-2-3-1 e che, invece, era pronta (acquistando un play) a giocare col 4-3-3. Ecco le sue parole all’epoca:
“Squadra più da 4-3-3? Sì, ma serve avere un play. Avevamo pensato di giocare in un modo, con 2 a centrocampo. Però poi avendo troppe mezzali non puoi giocare a 2 ma molto più a 3, almeno fino a quando le mezzali non imparano a giocare a 2. Di esterni ne abbiamo abbastanza: Ngonge, Aboukhlal, Njie e Vlašić che comunque può fare quel ruolo lì.”
Anche queste parole vengono sconfessate a 4 mesi di distanza, dalla conferenza del nuovo direttore sportivo Petrachi. Il ds granata infatti ha ribadito la volontà di continuare, da qui alla fine del campionato, con un’identità e un modulo ben preciso, il 3-5-2.

Marco Baroni col presidente Cairo
Visto l’idea, rivelatosi sbagliata, di vedere un toro con la difesa a 4, anche il mercato di conseguenza non ha portato giocatori utili e funzionali al bisogno dei granata.
Petrachi è stato chiaro anche sul mercato, il Torino ha troppe mezze punte/trequartisti e pochi giocatori funzionali al modulo scelto per ottenere risultati, il 3-5-2.
A gennaio, quindi, ci si aspetta operazioni in uscita che riguarderanno proprio i giocatori offensivi come Ngonge, Aboukhlal e Njie ed operazioni in entrata funzionali soprattutto nel reparto difensivo.

Zakaria Aboukhlal
Da dove nascono tutte queste contraddizioni nel giro di neanche metà stagione?









































