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·23 settembre 2025

Premier League, i club contrari alle nuove norme di controllo sui conti

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Quest’oggi la Premier League si riunirà per finalizzare nel dettaglio le nuove norme economico-finanziarie per i club partecipanti al massimo campionato inglese.

Ma, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, si preannuncia una dura battaglia interna alla Premier con i club non intenzionati a promuovere un nuovo pacchetto di norme che potrebbe vedere la propria capacità economica, nettamente superiore ai competitors europei, alquanto limitata.


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I vertici della Premier stanno discutendo se inserire un tetto dell’85%, in base ai ricavi, riguardante stipendi dei calciatori, trasferimenti e commissioni agli agenti. Inoltre, sarebbe incluso il criterio di ancoraggio, cioè il limite massimo che ogni club potrebbe spendere è legato al moltiplicatore, individuato a cinque volte, rispetto ai ricavi da diritti televisivi dell’ultima classificata nella stagione precedente.

Per fare un esempio concreto, la scorsa Premier League ha visto chiudere all’ultimo posto il Southampton, che ha incassato per i diritti televisivi una cifra pari a 109,2 milioni di sterline (al cambio attuale pari a 125,2 milioni di euro. È da ricordare come la Premier assegni a ciascun club una quota uguale dei ricavi da diritti TV e da attività commerciali, oltre a ulteriori pagamenti in base alla posizione finale e al numero di partite trasmesse in diretta nel Regno Unito.

Queste norme, una volta finalizzate nei dettagli, sono chiamate a essere votate dai 20 club della Premier League nel prossimo incontro dei club che avverrà a novembre, con l’obiettivo di sostituire dalla prossima stagione le regole di Redditività e Sostenibilità (PSR). Lo scorso anno, 16 società hanno votato a favore della norma sull’ancoraggio, mentre Manchester United, Manchester City e Aston Villa si sono opposte e il Chelsea si è astenuto. Ma a oggi anche diversi club che avevano votato favorevolmente sembrano aver più di un dubbio.

Uno dei nodi principali è l’eventuale adottamento di questa norma anche in Championship, la serie b inglese. Allo stato attuale, i club retrocessi dalla Premier League percepiscono dai club di prima divisione un compenso annuo che oscilla fra i 23 e i 56 milioni di euro, ma qualora la norma sull’ancoraggio fosse calcolata sull’ultima classificata del campionato di Championship della stagione precedente, tutti i club vedrebbero una forte limitazione del proprio potere di spesa.

Ma proprio quello che viene definito come contributo paracadute è oggetto oggi di una forte riflessione da parte della English Football League, la società che gestisce la Championship, visto che andrebbe a creare una grande differenza fra i club retrocessi dalla Premier League e i propri competitor nella seconda lega. Ma non è da escludere che qualora la Premier League adottasse la norma sull’ancoraggio, anche il campionato cadetto inglese possa fare lo stesso, proprio come fatto con altre norme economico-finanziarie.

Proprio il dissenso sul paracadute ha fornito a Manchester City e United, due dei club oppositori dell’ancoraggio, terreno fertile per portare dalla loro parte club medio-piccoli. Inoltre, La Professional Footballers’ Association ha scritto alla Premier League minacciando azioni legali in relazione alle norme di ancoraggio e ha incaricato Nick De Marco KC, che quattro anni fa aveva avuto successo nel contestare i tentativi dell’EFL di introdurre tetti salariali in League One e League Two.

Infine, la percentuale sui ricavi da destinare a trasferimenti, stipendi e commissioni agli agenti, sembra delle due norme quella con più possibilità di essere votata in maniera favorevole, visto che le big inglesi impegnate nelle coppe UEFA devono già sottostare a una norma europea molto più stringente che identifica questa percentuale al 70%. Quindi una volta rispettata questa non ci sono problemi con l’85% che vuole introdurre la Premier League, che comunque avvierebbe una riformulazione a gradi fino ad arrivare a una percentuale simile, se non uguale, a quella decisa dalla UEFA.

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