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·12 novembre 2025

Premier, rischio guerra con i calciatori sull’introduzione del salary cap

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La Premier League potrebbe trovarsi in guerra con i propri giocatori se decidesse di andare avanti con i piani per introdurre un nuovo “salary cap”.

Secondo quanto riportato da The Times, la Professional Footballers’ Association (PFA) incontrerà la prossima settimana i capitani di tutti i 20 club della massima serie, prima del voto sul cosiddetto “anchoring” nella prossima riunione degli azionisti della Premier League, prevista per il 21 novembre.


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Manchester United e Manchester City si sono già espresse contro la proposta dell’anchoring, che limiterebbe la spesa a cinque volte l’importo versato dalla Premier League in premi e diritti televisivi al club classificato ultimo. Per fare un esempio, in base alla stagione 2023/24, quando lo Sheffield United si era piazzato al 20° posto ricevendo 109,5 milioni di sterline, il limite massimo sarebbe quindi di 550 milioni di sterline.

Ma la PFA ha anche minacciato un’azione legale qualora la Premier League votasse a favore di tale misura, avendo già ottenuto il sostegno di diversi giocatori di primo piano e di alcuni tra gli agenti più influenti del calcio inglese.

Secondo il Times, il sindacato dei calciatori avrebbe inoltre già avviato colloqui con membri di spicco della Nazionale inglese, ma l’incontro della prossima settimana potrebbe rivelarsi ancora più significativo, poiché coinvolgerà anche i capitani di club considerati più favorevoli all’anchoring. Quando le società avevano votato per la prima volta sulla questione lo scorso anno, l’Arsenal, attuale capolista della Premier League, figurava tra i 16 club che avevano dato parere positivo all’esplorazione di questa opzione.

Se queste nuove misure venissero approvate il prossimo 21 novembre, alcuni club le violerebbero immediatamente, trovandosi costretti a ridurre le spese con un impatto diretto sui calciatori, rappresentati dal sindacato PFA. Secondo l’associazione, la Premier League non avrebbe rispettato le procedure di consultazione previste, e per questo la PFA ha già fatto sapere che impugnerà legalmente le nuove norme, qualora entrassero in vigore.

Gli oppositori del salary cap sostengono che danneggerebbe la competitività internazionale delle squadre inglesi. Quasi la metà dei club di Premier League partecipa quest’anno alle coppe europee: imporre volontariamente un limite interno verrebbe interpretato da molti come un atto di autolesionismo economico.

Maheta Molango, amministratore delegato del sindacato dei calciatori inglesi, ha inoltre ricordato che il dibattito sul tetto agli stipendi si alimenta anche di un sentimento popolare: molti tifosi pensano che nel calcio moderno circoli troppo denaro. Tuttavia, ha sottolineato, la percezione è falsata dagli stipendi delle star della Premier League, che non rappresentano la realtà della maggior parte dei giocatori professionisti, spesso attivi in League One o Two, con carriere brevi e contratti precari.

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