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·18 ottobre 2024
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Cristian Bucchi ha toccato vari temi inerenti alla Serie B ai microfoni de Il Salotto Cadetto su Pianeta Serie B. Ecco le sue parole:
“La sosta può essere un momento da cui ricaricare la batterie, è sempre delicato, c’è stato qualche giorno libero, qualche distrazione, più che sul lavoro di campo, l’allenatore deve gestire il rientro. Il Bari l’ho visto dal vivo a Modena, avevo visto una squadra confusa, ancora non aveva preso l’idea del suo allenatore, si portava dietro le scorie della scorsa stagione non facili da smaltire. Gli ultimi giorni di mercato e i risultati hanno portato entusiasmo, è una squadra che ha margini di miglioramento importanti, sta facendo un ottimo percorso, sicuramente in alcune gare come quella di Cremona poteva portare a casa una vittoria, nell’andamento di un campionato questi punti persi quando giochi cosi li recuperi, quando fai prestazioni di alto livello tutto torna”.
“Pedro Mendes e il Modena? Mendes l’abbiamo voluto io e il direttore Valentini che abbiamo spinto molto per farlo arrivare in Italia, mi aspettavo questo sviluppo da parte sua. L’avevo visto giocare in Portogallo, mi ero informato da alcuni miei ex calciatori che vivono li, abbiamo fatto diverse telefonate, parlando nel dettaglio di quello che poteva fare nel dettaglio in Italia. Ha avuto bisogno di un leggero periodo di adattamento sulla lingua, sulla tattica. Non mi ha meravigliato la scelta di Modena perché credo che Modena sia una grande società, una di quelle che ha un potenziale importante e non mi meraviglierei se nel giro di due o tre anni riesca ad arrivare in Serie A. Sta facendo operazioni mirate, mettendo dei tasselli giusti, tutto segno di programmazione. Pedro potrebbe giocare nelle big, ma non ha scelto una squadra ripiego, ma una squadra che lo mettesse al centro, segnale di intelligenza“.
“Dionisi negli ultimi tre o quattro anni ha allenato in Serie A, tornare in B e ricalibrarsi non è semplice, ne per i club, ne per gli allenatori. Sta trovando una nuova conoscenza di quello che è il campionato oggi che è diverso rispetto a qualche anno fa. Si è infortunato Gomis che può spostare gli equilibri, a Palermo sta mancando un calciatore determinante come Lucioni che sposta gli equilibri, quello che ti fa fare il salto, doveva essere il leader e oggi ti manca. In difesa qualche problemino il Palermo lo ha avuto. Ci si mettono tanti aspetti, le aspettative, entrare nella galassia City Group, la B è diversa, ma le qualità degli interpreti sono davanti agli occhi di tutti”.
“Allenatori in B scelti per esperienza? Questione di gusti. Credo ci siano in alcuni momenti delle tendenze, c’è l’allenatore che ha vinto il campionato che per uno-due stagioni sarà il più bravo come giusto che sia. Ci si trascina dietro delle etichette che va a collocarti in un certo tipo di mercato. Bisoli e Alvini sono due allenatori diversi, Bisoli è molto bravo a compattare la squadra, ad avere in genere delle difese granitiche e giocare bene sulle ripartenze, Alvini è un allenatore che fa una grandissima fase di non possesso diversa, non ti aspetta ma ti viene ad aggredire uomo contro uomo a tutto campo, anche loro nel loro modo, sono agli antipodi”.
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