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·1 giugno 2025

PSG-Inter, per Kovacs un solo dubbio. Poi tutto fin troppo facile: la moviola – CdS

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Nella notte più nera dell’Inter, travolta 5-0 dal Paris Saint-Germain nella finale di Champions League 2024-2025, anche la direzione di gara ha vissuto un copione decisamente lineare. L’arbitro rumeno István Kovacs ha condotto il match con autorità, agevolato da un andamento a senso unico come riportato anche tra le colonne del Corriere dello Sport questa mattina.

UN SOLO DUBBIO – L’unico vero nodo interpretativo riguarda il raddoppio del PSG: Pacho recupera palla su Barella, che stava proteggendo un corner a favore. Due i punti critici: la posizione del pallone, che appare al limite della linea ma viene giudicata regolare dal VAR, e l’intervento del difensore franco-ecuadoriano, con lo scarpino molto vicino al volto del centrocampista sardo, a terra nell’azione. Il check della sala VAR ha confermato la bontà del recupero, ma il contatto resta al limite del regolamento. Regolare, invece, la prima rete firmata da Doué, servito da Vitinha. Nessun dubbio sul fuorigioco: l’attaccante è tenuto in gioco da almeno tre difensori nerazzurri, tra cui Dimarco, Dumfries e forse Bastoni.


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DISCIPLINARE – Kovacs ha evitato di ricorrere troppo al cartellino, ma alcune scelte fanno discutere. Pacho viene graziato almeno in due occasioni: nel primo tempo entra in netto ritardo su Thuram lanciato in progressione, mentre nella ripresa ferma ancora l’attaccante con un’ostruzione evidente. In entrambe le situazioni sarebbe stato lecito aspettarsi un’ammonizione. Corretti, invece, i gialli estratti per Zalewski, in ritardo su Fabián Ruiz, e per lo stesso Thuram, autore di un intervento fuori tempo sempre sullo spagnolo. Acerbi completa il tabellino dei cattivi con un fallo plateale su Vitinha, dettato più dalla frustrazione che dalla necessità tattica.

Fonte: Corriere dello Sport

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