Milannews24
·14 novembre 2025
Pulisic a CBS Sports: «No alla convocazione? Parlando con il Milan abbiamo pensato fosse la decisione migliore. Per me stesso voglio solo questa cosa. L’obiettivo è lo scudetto»

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·14 novembre 2025

Christian Pulišić, attaccante del Milan, ha fatto chiarezza sulla sua decisione di rinunciare alla convocazione con la Nazionale degli Stati Uniti durante la sosta per gli impegni di qualificazione. L’obiettivo è chiaro: sfruttare il tempo per recuperare al meglio la condizione fisica ottimale e prepararsi al meglio per il prossimo Derby contro l’Inter.
Intervistato da CBS Sports, Pulišić ha spiegato che la scelta è frutto di un dialogo con il suo club e con la Federazione:
PAROLE – «Parlando con il Milan, ma anche quando stavo tornando dalla Nazionale, abbiamo avuto buone conversazioni. Voglio solo avere il tempo per prendermi cura di me stesso. Penso sia la decisione migliore per tutti in questo momento».
La rinuncia è stata dettata da un piccolo problema accusato in amichevole a ottobre. Il Milan ha caldeggiato questa pausa per permettere al giocatore di smaltire ogni affaticamento e di (ri)affinare l’intesa tattica in vista della cruciale sfida di campionato.
Pulišić è già al lavoro a Milanello per ritrovare la forma. Il suo recupero è fondamentale per Massimiliano Allegri, che lo vede come elemento chiave nel tandem d’attacco con Rafael Leão in vista del Derby, dove l’americano sarà chiamato a fungere da seconda punta e a disturbare la mediana nerazzurra.
La sua decisione dimostra una grande professionalità e un forte senso di responsabilità verso gli obiettivi del Milan.
INFORTUNIO – «Quando succede è così frustrante. Ti vengono in mente tutti quei pensieri: perché proprio adesso? Le cose andavano così bene all’inizio della stagione. Per fortuna non credo sia la cosa peggiore che potesse capitarmi. Sono stato fuori un paio di settimane e ora sono già tornato, quindi sono fortunato che non sia andata peggio di così, quindi cerco di vederla da una prospettiva positiva. Come calciatore, i momenti in cui sei infortunato e non puoi giocare nei fine settimana sono i peggiori per noi. Lavoriamo duramente per cercare di mantenerci in forma e di essere disponibili il più possibile, e quei momenti possono essere davvero difficili perché vorresti solo tornare in campo e aiutare la tua squadra. È davvero dura, e poi sei lì sul lettino del fisioterapista a guardare la tua squadra che si allena. È una situazione difficile, ma penso che sia proprio quella sensazione a spingerti a voler tornare il più velocemente possibile. È stata dura, ma ora sono tornato e mi sento molto meglio».
MOMENTO DELLA CARRIERA – «Sono ad una buona età nella mia carriera, probabilmente nel momento migliore fisicamente. Ho imparato tanto, dico sempre che spero che il mio prime sia la prossima stagione perché questo è sempre il mio obiettivo. Ma se questo è il mio prime, voglio godermelo. Ma sicuramente sento di vivere ora il mio miglior momento nel calcio».
SCUDETTO – «Se non vincere lo scudetto renderebbe la nostra stagione negativa? E’ il nostro obiettivo, sicuramente. Non voglio vederla dal lato negativo, come sarà se non vinceremo. Faremo del nostro meglio, verremmo giudicati partita dopo partita. Ci sono state stagioni in cui non ho vinto niente, ma abbiamo fatto tante cose belle. Ma quando vinci quel trofeo, non c’è nulla come ciò, vuol dire che il lavoro viene ripagato».
OBIETTIVI PERSONALI – «Gli obiettivi realizzativi sono cose private, almeno per me. Non li voglio condividere. C’è hià abbastanza pressione su di noi, non c’è bisogno di metterne altra. Le persone non si rendono conto della pressione che mettiamo su di noi, io chiedo tantissimo a me stesso, ma è una cosa che fanno tutti i professionisti. Mi pongo obiettivi di gol per aiutare la squadra».
LEADER NELLO SPOGLIATOIO – «Non mi faccio sentire molto a parole, sono riservato e silenzioso. Ma sono cresciuto in carriera anche sotto questo punto di vista, non ho paura di dire la mia».
RITO DI INIZIAZIONE DI MODRIC – «Se è vero che ci ha regalato un iPhone come rito di iniziazione? Sì, non sapevo che fosse uscita questa cosa. Non so se io debba confermarlo, ma sì (ride, ndr). In teoria i nuovi dovrebbero cantare davanti alla squadra, ma quando sei Luka Modric e hai vinto il Pallone d’Oro e diverse Champions League, puoi anche non farlo. E poi non si dice no a nuovi iPhone».
SUO RITO INIZAZIONE – «È imbarazzante. Ho cantato ‘Party in the USA’ di Miley Cyrus, pensavo fosse adatta. Penso di aver fatto qualcosa di simile al Chelsea. È stato il peggior momento nel mondo. Lo odio, ho visto persone così a disagio».
VITA IN ITALIA – «Mi piace, mi piace la cultura italiana. Mi piacciono le persone, il cibo è anche molto buono. Batte Londra? Sicuramente».
FINE CARRIERA – «Dove sarò quando lascerò il calcio? Ci ho pensato. Non so, dipende da dove mi porterà la mia carriera. Sicuramente passerò del tempo negli Stati Uniti, sono stato lontano dalla famiglia per tanto tempo. È difficile capire quando è il momento giusto di ritirarsi. Ad oggi vedo davanti a meno ancora una decina di anni di carriera. Voglio andare avanti il più a lungo possibile. Poi ora vedo Modric nello spogliatoio: questo ragazzo ha 40 anni e fa prestazioni da 10. Mi chiedo come faccia. Spero di fare come lui».









































