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·27 marzo 2021
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Come accaduto per la nazionale delle Comoros, anche il Gambia accede per la prima volta alla fase finale della Coppa d’Africa. Un traguardo incredibile per la squadra che occupa il 157° posto del ranking FIFA. Un risultato frutto di un’evoluzione degli ultimi 5 anni che ha portato la formazione a crescere a livello tecnico e tattico: dopo la qualificazione sfiorata nel 2019 arriva la giusta ricopensa nel 2021 grazie anche all’aiuto di tre conoscenze italiane: Barrow e i cugini Colley.
Dopo la favola delle Comoros anche il Gambia segue le stesse orme ed approda per la prima volta alla fase finale della Coppa d’Africa. La storia della nazionale gambiana è più travagliata rispetto a quella delle Comorre: la federazione nasce nel 1952 ma solo nel 1966 entra a far parte della FIFA.
La storia inizia nel 1962 con la prima apparizione della nazionale in un’amichevole con il Senegal: la squadra si presentò con il nome di Gambia Britannica e vinse per 3-2. Ma oltre qualche piccolo successo, nelle competizioni importanti non è mai riuscita a lasciare il segno: nel 1975 inizia la prima fase ad eliminazione per partecipare alla Coppa d’Africa, ma non riuscì a qualificarsi. Anni di anonimato insieme a tante sconfitte: il trionfo con il risultato più largo arriva nel 2002 con il 6-0 rifilato al Lesotho sempre nel girone di qualificazione per la coppa del proprio continente. La federcalcio gambiana prova a dare un po’ di sprint alla propria situazione, ma il risultato è disastroso e nel 2014, il Gambia viene squalificato per due anni per aver falsificato l’età di alcuni suoi calciatori.
Il colpo inferto fu difficile da digerire, ma da quel momento in poi, la nazionale si è ricostruita cercando di puntare in alto per uscire da un anonimato che non le si addiceva: i progessi iniziano a vedersi sia sul livello tattico che su quello del gioco con una ricerca più accurata nella selezione dei giocatori e con tanti nuovi elementi utilizzati anche nei maggiori campionati d’Europa. Il definitivo salto di qualità 2018 con il Gambia che chiuse il girone di qualificazione alla Coppa d’Africa al terzo posto: risultato che, nonostante il mancato passaggio alla fase finale, sottolineò il netto miglioramento della compagine. Questo sviluppo ha raggiunto il suo apice proprio ora: la vittoria contro l’Angola per 1-0 ha portato la nazionale gambiana alla prima storia qualificazione alla Coppa d’Africa. Il Gambia si trova al secondo posto ma a pari punti con il Gabon che vanta una maggiore differenza reti: 3 successi, un pari e una sconfitta che hanno spianato la strada verso un traguardo impensabile. Sotto la lente d’ingrandimento c’è l’attacco con 9 realizzazioni in 5 partite, il migliore del gruppo D.
Grande lavoro da parte del tecnico tedesco Saintfiet che è riuscito in un vero e proprio miracolo: una grande mano l’hanno data anche giocatori che hanno esperienza di calcio europeo come i cugini Colley che militano nella Sampdoria e nell’Hellas Verona o come la stella dell’attacco, un certo Musa Barrow in forza al Bologna. Tra gli altri teniamo conto anche di Ceesay dello Zurigo, Marreh del Gent e Sanneh che ha militato nell’Anderlecht e nel Midtjyllan e ora con la maglia dell’Aarhus. Ceesay è attalmente il miglior realizzatore della squadra con 3 realizzazioni in questa fase di qualificazione: l’obiettivo è stato centrato per la seconda rinascita di una nazionale che non vuole più vivere nell’ombra.