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·7 febbraio 2020
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Domenica 6 dicembre 2016, Alexander Isak visse probabilmente il punto più alto della sua breve carriera. A 17 anni, e soprattutto al decimo gol in Allsvenskan, in una vittoria per 3-1 contro il Kalmar FF, il suo nome compariva su tutti i giornali. La stampa scandinava già lo immaginava lontano dal Solnaklub, il suo AIK, società che l’aveva visto nascere e svezzato gradualmente fino all’exploit, arrivato al primo anno tra i grandi. “È bravo, però è un calciatore e non un prodotto multimediale“ s’era sentito in dovere di puntualizzare il tecnico Rikard Norling, evidentemente stufo delle speculazioni. Del resto Isak andava lasciato crescere e di lui si stava occupando Henok Goitom, che come Alexander vanta origini eritree oltre alla medesima posizione occupata in campo. All’età di sei anni Isak aveva messo piede nella scuola calcio dell’AIK e non si sarebbe mosso fino al 23 gennaio 2017, con la sua partenza in direzione Dortmund. Ufficialmente la sua cessione avrebbe portato nelle casse del club di Stoccolma 85 milioni di SEK (circa 8,06 di euro), dunque il suo trasferimento avrebbe superato quello di Ibrahimović all’Ajax (nel 2001, per 19,2 milioni di fiorini, circa 7,8 di euro). Un diciassettenne, al primo anno tra i grandi, sarebbe prepotentemente diventato il maggiore assegno staccato a favore del calcio svedese, in tutta la storia. Ma sull’affare permangono ancor oggi alcuni dubbi.
Nello stesso mese Alexander Isak fu accostato al Real Madrid e fu fisicamente visto nella capitale spagnola. Tutto era a posto, un quinquennale coi Blancos e 95 milioni di SEK all’AIK che avrebbe così respinto ai rispettivi mittenti le proposte di Manchester City, Juventus, Chelsea e PSG. Altro che il provino per il Bologna: gli agenti del 17enne, Vlado e Zoran Lemić, stavano infatti lavorando per piazzare il giovane svedese nello stesso club in cui militava il loro assistito Luka Modrić. Alla fine però Isak non avrebbe preso casa a Madrid bensì a Dortmund, stando a un comunicato diramato dai gialloneri alle 12:01 del 23 gennaio 2017. L’ad della società di Solna, Michael Ahlerup, parlava così alla stampa: “Essere parte di un trasferimento di questo tipo è naturalmente qualcosa per cui tutti noi dell’AIK proviamo orgoglio e gioia“. “L’ultimo anno è stato indescrivibile, voglio ringraziare il club e i tifosi, spero che le nostre strade s’incontreranno di nuovo” salutava il calciatore. Ufficialmente l’AIK non ha rivelato le cifre esatte della trattativa, limitandosi a parlare di risanamento del bilancio, ma qualcosa in più è stato aggiunto dal ds Björn Wesström: “Vendere un giocatore autoprodotto al Borussia Dortmund, che è stato tra i primi 10 club in Europa per molto tempo, non è altro che un grande riconoscimento per AIK Football. Le vendite dei giocatori sono dal 2011 uno strumento per migliorare le condizioni finanziarie del club oggi“.
Stando però a quando scritto da Olof Lundh nel suo libro “Allsvenskan enligt Lundh” (“Allsvenskan secondo Lundh”), la somma reale sarebbe ben superiore agli 85mila inizialmente stimati. Anzi, si tratterebbe di 110 o 115 milioni di SEK (10,5 di euro, circa). Resta sempre il trasferimento in uscita più costoso nella storia dell’Allsvenskan, ma le cifre rivelate dal giornalista di TV4 sono dunque maggiori: “Inizialmente l’AIK ha ricevuto circa 90 milioni, ma altri appariranno in futuro nei bilanci del club. C’è una grande quantità di variabili, dalle presenze e i gol di Isak nel suo nuovo club e il rendimento della squadra stessa. Se tutte le clausole si attivassero, il totale ammonterebbe a circa 140 milioni (13,36 di euro, ndr)”. Il profitto totale per il club giallonero s’attesta dunque sui 70 milioni, perché una parte tra i 10 e i 20 milioni sarebbe andata a Vlado Lemić, e cinque milioni al calciatore stesso, che aveva diritto al 10% della somma con un tetto massimo di 50 milioni. Visto che la somma è stata superata, è entrato in vigore il tetto massimo e dunque i cinque milioni da decurtare dal guadagno dell’AIK.
La segretezza del trasferimento che ha rotto ogni record in Svezia è stata minata, tanto che il 27 aprile 2017 Stoccolma si trovava in preda al panico: “AIK anmäls för Isak-affären”, “AIK segnalato per la negoziazione di Isak”, era l’apertura della stampa sportiva locale. Pareva che nella transazione fosse stato pagato l’agente del calciatore, mentre la FIFA proibisce ai giocatori minori di 18 anni la presenza di intermediari. Già Björn Wesström aveva confermato l’esistenza di una percentuale, stimata da Lunth tra i 17 e i 21 milioni di SEK a favore di Lemić. Il caso resta aperto.