Pagine Romaniste
·16 marzo 2025
Rabbia Pellegrini. Ora ha la febbre

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·16 marzo 2025
Corriere dello Sport (R. Maida) – Il periodo è complicato ma la stagione è davvero maledetta: Lorenzo Pellegrini ha la febbre e molto probabilmente salterà il Cagliari. Ranieri meditava di rilanciarlo ma ieri mattina ha constatato insieme allo staff medico che il capitano stava male. Aveva passato una notte d’inferno ed è così tornato a casa per riposare. Non è stato escluso dalla lista dei convocati ma nella migliore delle ipotesi a questo punto andrà in panchina. Al suo posto probabilmente giocherà El Shaarawy, che giovedì a Bilbao si è procurato un rigore nel finale manifestando segnali positivi. Pellegrini è molto dispiaciuto. Dopo la discreta partita di Empoli, in cui aveva mandato in porta Shomurodov con una magia, si sarebbe aspettato più considerazione a San Mamés, nella notte più importante per la Roma. Invece, come già era successo la settimana prima all’Olimpico, è rimasto seduto dall’inizio alla fine.
Zero minuti tra andata e ritorno. Ranieri ieri ha escluso problemi e/o scricchiolii. Con lui come con Saelemaekers e Koné, gli altri esclusi eccellenti della doppia sfida di Europa League. Ma da ora in poi, per le ultime dieci partite della stagione, si impegnerà a recuperare tutti i teorici titolari: con impegno a settimana, il turnover sarà più limitato. Tornando a Pellegrini, di nuovo ignorato da Spalletti per la Nazionale come gli altri italiani della Roma, dall’arrivo di Ranieri è stato scelto nella formazione titolare soltanto 7 volte su 16 in campionato e 4 volte su 10 nelle coppe. Il totale fa il 42 per cento delle partite. Tra l’altro Pellegrini ne ha giocata appena una dall’inizio dalla fine, proprio domenica scorsa a Empoli: negli altri casi è stato sostituito o è subentrato. Evidentemente il “reset” di cui parlava l’allenatore nelle prime settimane di lavoro a Trigoria non ha funzionato. O almeno, nella percezione di Ranieri in questo momento Pellegrini è un ingrediente utile ma non uno dei principali per comporre la pietanza da servire al pubblico.
Sull’alternanza, e sulla precarietà, Lorenzo si era espresso con grande garbo proprio dopo la vittoria di Empoli: “Io devo pensare al bene della Roma. È evidente che tutti i giocatori vorrebbero giocare sempre, ma è altrettanto normale che un allenatore prenda delle decisioni. E un calciatore è tenuto a rispettarle anche quando non le condivide. Io poi con Ranieri ho stabilito un rapporto schietto, ci diciamo sempre le cose in faccia”. Nessuno sa cosa si siano raccontati a Bilbao, o magari di ritorno dalla Spagna, quando certamente Pellegrini era seccato per la scarsa considerazione. Ma la riflessione si impone soprattutto in prospettiva, perché il contratto del capitano scade nel 2026. Già nell’ultimo mercato invernale, prima del magnifico gol nel derby, la Roma stava trattando la cessione definitiva al Napoli. Quell’episodio, quasi un incidente felice dentro a un’annata anonima, bloccò ogni discorso tra i club. A giugno però Pellegrini chiederà chiarezza, a Ranieri e al nuovo allenatore: nella sua testa c’è la Roma, che non vorrebbe mai lasciare, ma non imporrà la sua presenza in un progetto tecnico che non lo valorizzi.