PianetaSerieB
·22 aprile 2024
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Massimo Rastelli, ex tecnico di Avellino e Cremonese (tra le tante), è stato ospite alla nostra trasmissione, in diretta su Twitch nel canale de La Fiera del Calcio
Qui le sue parole: “La Cremonese è credo l’organico, insieme al Parma, più forte. Sia negli 11, che Giovanni (Stroppa) può mettere un campo, ma anche nelle scelte in panchina. Ci sono secondo me due squadre titolari che possono scendere in campo ogni weekend. È chiaro che nel momento topico della stagione la Cremonese ha steccato perdendo punti pesantissimi in casa, con due/tre sconfitte, che hanno fatto si che il Como e il Venezia abbiano allungato di 3-4 punti che arrivati a questo punto della stagione risultano irrecuperabili.
La scelta di andare al Pordenone è stata troppo affrettata. Ero in vacanza, avevo visto poco, conoscevo poco la piazza e la rosa; quella voglia di allenare e quella sensazione di avere una stagione davanti, di poter costruire qualcosa come avevo fatto i primi anni ad Avellino o a Portogruaro in C, mi ha condizionato.
I primi anni ad Avellino sono stati fantastici. Furono tre anni straordinari con la vittoria al primo anno della Serie C, valorizzando tantissimi giovani e dando la possibilità alla società di monetizzare. Poi i due anni di Serie B, dove al primo anno arrivammo terzi nel girone d’andata, nel girone di ritorno avemmo una flessione visto che non ci furono tanti acquisti che ci permisero di consolidarci.
Infine il terzo anno, dove ci qualificammo ai playoff da ottavi, andando a vincere a Spezia avendo un solo risultato utile disponibile, e poi perdendo immeritatamente in casa 1 a 0 contro il Bologna, dove ci fu un gol regolarissimo annullato per fuorigioco, ribaltando poi il risultato in trasferta per 3 a 2, dove al 94’ Gastaldo prese una traversa che ci avrebbe permesso di arrivare in finale playoff. La cosa che ricordo, oltre al rammarico, è l’essere usciti sotto gli applausi del Dall’Ara non solo dei nostri tifosi, ma anche dagli sportivissimi avversari.”
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