Cagliarinews24
·13 dicembre 2024
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Massimo Rastelli ha parlato in esclusiva per CagliariNews24 della formazione sarda che ha allenato tra il 2015 ed il 2017. L’ex tecnico dei rossoblù ha analizzato l’andamento del Cagliari di Davide Nicola dopo la sconfitta con la Fiorentina oltre che in vista della sfida contro l’Atalanta. Le sue parole:
Il Cagliari è reduce da una sconfitta di misura contro la sempre più lanciata Fiorentina. Come ha visto i rossoblù al Franchi? La prestazione è stata positiva?
«Quella con la Fiorentina mi è sembrata una sfida che è stata equilibrata, la Fiorentina ha cercato di fare la partita ma il Cagliari si è difeso bene. La squadra di Nicola quando ha potuto ha cercato di controbattere e mettere in difficoltà i viola. Pur andando sotto i rossoblù sono rimasti compatti, non si sono disuniti ed hanno avuto qualche possibilità di pareggiarla, rimane una prestazione positiva nonostante la sconfitta».
Nel match contro i viola la difesa ha fornito una prestazione a tratti impeccabile. Cosa ne pensa di Yerry Mina e Luperto e della loro crescente intesa?
«A volte si dà un giudizio sul singolo reparto ma le prestazioni di Yerry Mina e Luperto sono sempre state all’altezza. E’ evidente che poi una mano te la dà l’atteggiamento dei compagni e della squadra che aiutano a fare degli inteventi di routine e non straordinari. Fin quì il campionato dei due difensori centrali del Cagliari rimane molto positivo!».
Ora la squadra di Davide Nicola se la dovrà vedere con una versione schiacciasassi dell’Atalanta. Lei signor Rastelli come pensa che possa andare la partita per il Cagliari?
«E’ chiaro che giocare contro questa Atalanta sta diventando difficile per tutti, lo stiamo vedendo in Champions League oltre che in campionato. Sabato l’Atalanta si presenta a Cagliari da capolista ma il calcio ci insegna che non bisogna dare nulla per scontato, tutte le partite vanno giocate. Per di più i rossoblù hanno un trend positivo con la Dea, negli ultimi anni tante volte è riuscita a fare risultato pieno. La speranza è che la squadra di Gasperini abbia speso un po’ di energie fisiche e mentali contro il Real Madrid e che possa arrivare meno carica per poter ottenere un risultato positico. I rossoblù dovranno avere coraggio e la fiducia di poter fare un buon risultato».
Quella dell’Unipol Domus sarà una partita speciale per i tanti ex nerazzurri – Piccoli, Adopo, Zortea e Palomino. Crede che a prevalere sarà più la voglia di rivalsa o l’emozione di giocare contro il proprio passato?
«Non penso che ci sarà senso di rivalsa, sono ragazzi cresciuti in un ambiente sano come quello dell’Atalanta, questo gli ha permesso di crescere e farsi conoscere. Li hanno mandati in giro per poter esprimere le proprie potenzialità per cui penso che da parte loro ci sia solo riconoscenza per questo club. Poi gli ex di solito fanno gol, ci mettono quel qualcosa in più ma non per senso di rivalsa quanto per poter dimostrare che sono dei giocatore che in Serie A ci possono stare».
Dal momento in cui è tornato al Cagliari Gaetano è stato in continuo ballottaggio con Viola. Che idea si è fatto del trequartista campano? Pensa che la staffetta tra i due fantasisti possa giovare alla squadra di Nicola?
«Io credo che Nicola in base alla strategia della gara possa scegliere se usare un trequartista un po’ più offensivo come Gaetano o uno un po’ più di equilibrio come Viola. Credo che l’allenatore li stia alternando in questo modo con il secondo che è partito un po’ di più da titolare anche perché Gaetano è arrivato negli ultimi giorni di mercato. Penso che l’abbia un po’ penalizzato il fatto che quando è arrivato dal Napoli non aveva una grande condizione. Sono comunque due giocatori che hanno una qualità incredibile e che possono risolverti la partita in qualsiasi momento. Viola mi sta piacendo tantissimo, già dall’anno scorso, per quanto e come sia diventando determinante per il Cagliari. Ha fatto delle prestazioni importanti in proporzione ai minuti giocati, è sempre stato determinante. Gaetano deve trovare più continuità, ha bisogno di giocare più partite per poter dimostrare il proprio talento. Nicola sceglie tra l’uno e l’altro in base a quello che vede e finora i risultati gli stanno dando ragione».
Nel 2016 con lei in panchina fece il suo esordio in Serie A l’attuale vice capitano del Cagliari Alessandro Deiola. Quanto pensa che il centrocampista sardo possa essere determinante sia in campo che con il proprio apporto nello spogliatoio?
«E’ il capitano quando gioca titolare, deve avere quella responsabilità e riuscire a trasmettere i valori che servono per indossare la maglia del Cagliari. Questo proprio perché è un sardo e quindi chi più di lui può riuscire a fare questo? Dal punto di vista tecnico ha grande fisicità e capacità ad inserirsi negli spazi e per la bravura che ha in questa specifica dovrebbe essere più determinante in fase offensiva. Nel senso che dovrebbe fare qualche gol in più, tante volte le occasione le ha avute ma poi non è riuscito a concretizzarle».
In Sardegna arriva la capolista del campionato di Serie A 2024-2025, pensa che l’Atalanta posso arrivare fino in fondo? Le varie Inter, Napoli e Juventus sono più attrezzate per puntare allo scudetto?
«Credo che l’Atalanta negli ultimi anni abbia dimostrato di aver raggiunto consapevolezza e maturità. Questo li ha portati a vincere l’Europa League e poi è sempre stata tra le prime anche se poi le mancava qualcosina, forse proprio la convinzione di poter puntare allo scudetto. Secondo me però davanti si è trovata squadre con strutture diverse come Inter, Napoli, la stessa Juventus di qualche anno fa ed il Milan. Penso che abbia colmato questo gap di convinzione e maturità per giocarsi lo scudetto fino alla fine. Questo può succedere a patto che non ci siano degli infortuni per i giocatori più importanti, una cosa che può essere determinante in una rosa non così ampia dal punto di vista delle scelte al contrario di Inter, Milan e Napoli. Questo potrebbe penalizzare l’Atalanta ma qualora non dovessero esserci queste condizioni sono convinto che potranno arrivare fino alla fine».
Nonostante la sconfitta rimediata a San Siro con la Francia, l’Italia di Luciano Spalletti ha intrapreso un percorso positivo. Quali pensa che siano i punti di riferimento di questa Nazionale in termini di singoli?
«Il percorso è positivo ed è quello che tutti ci auguravamo dopo la debacle dell’Europeo, ora ci sono tanti ragazzi giovani ed interessanti che possono crescere ulteriormente facendo maggiore esperienza con la maglia dell’Italia. Ci sono tanti giovani che mi piacciono, da Calafiori a Frattesi, poi vedo che Retegui sta trovando tanta continuità di gol, sta facendo bene anche in campionato. Ora si sta rivendendo anche il Di Lorenzo dell’anno in cui il Napoli vinse lo scudetto. C’è anche Dimarco e tanti ragazzi giovani che anche se non sono di primissimo pelo. Hanno raggiunto l’età della piena maturità, 25-26 anni, sono nel pieno della maturità calcistica. Hanno ancora tanto da dare sotto l’aspetto dell’età ma alle spalle hanno già tanti anni e campionati e questo può essere positivo per gli Azzurri».
Si ringrazia Massimo Rastelli per la disponibilità e gentilezza mostrata nel corso di questa intervista
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