Juventusnews24
·21 novembre 2025
Ravezzani: «Ecco dove crolla la credibilità di Chiné». E mostra quel VIDEO che fa infuriare i tifosi della Juventus

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·21 novembre 2025

La questione delle plusvalenze continua ad alimentare forti polemiche nel calcio italiano, con l’attenzione che si concentra ora sulla disparità di trattamento riservata dalla Procura federale tra i casi di Napoli e Juventus. Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, ha espresso una critica durissima nei confronti del procuratore Giuseppe Chinè sul suo account X ufficiale.
Ravezzani ha puntato il dito contro l’immobilità della Procura federale riguardo il fascicolo del Napoli, sollevando seri dubbi sulla credibilità dello stesso procuratore Chinè. La critica nasce dal fatto che, sebbene ci fossero elementi noti e materiale probatorio disponibile, non è stata intrapresa alcuna azione legale o sportiva contro il club partenopeo, a differenza della fermezza con cui è stata perseguita la Juventus.
Il direttore di TeleLombardia ha sintetizzato la sua accusa in modo netto:
«Qui crolla la credibilità di Chiné: peccato che da Roma gli abbiano dato elementi sul Napoli e lui sia rimasto inerte».
Questa dichiarazione suggerisce che Chinè fosse in possesso del materiale investigativo riguardante le plusvalenze del Napoli ma abbia scelto di non procedere, una decisione che cozza con la fermezza sanzionatoria adottata nei confronti della Vecchia Signora.
La critica di Ravezzani è rafforzata dal richiamo a un video in cui lo stesso procuratore federale aveva precedentemente sostenuto di essere pronto a perseguire anche altre società se solo avesse avuto a disposizione il materiale investigativo dalle Procure di riferimento. Il silenzio e l’inerzia mantenuti sul caso Napoli, nonostante le prove citate da Ravezzani, contrastano palesemente con quella dichiarazione di intenti.
La disparità di trattamento tra i due club, uno dei quali sanzionato pesantemente e l’altro lasciato impunito a livello sportivo, rischia di minare la fiducia nell’equità della giustizia sportiva e alimenta le polemiche sulla gestione dei poteri all’interno della FIGC.









































