Retegui: «Gattuso mi telefona anche in Arabia. Lì il campionato non è facile come pensate» | OneFootball

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·14 ottobre 2025

Retegui: «Gattuso mi telefona anche in Arabia. Lì il campionato non è facile come pensate»

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Retegui: «Gattuso mi telefona anche in Arabia. Lì il campionato non è facile come pensate». Le parole del bomber della Nazionale

L’Italia supera l’esame Israele con un netto 3-0 e, nella sesta giornata del Gruppo I, stacca il biglietto che vale l’aritmetica certezza di un posto ai playoff per i Mondiali del 2026. Il protagonista assoluto della serata di Udine è stato Mateo Retegui, autore di una doppietta decisiva, un gol per tempo, che ha messo in discesa la partita prima del sigillo finale di Gianluca Mancini.

Nel post-gara, l’attaccante, che milita nel campionato saudita con la maglia dell’Al-Qadisiya, ha analizzato la prestazione della squadra ai microfoni di Sky Sport, mostrando grande soddisfazione e lucidità. Le sue prime parole sono state per il match e per la solidità del gruppo: «Abbiamo creato tante situazioni per fare gol, ed è stato bravo Donnarumma con le sue parate. Sono contento per questa vittoria, ora pensiamo alla prossima».


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Retegui ha poi voluto sottolineare l’importanza della sua esperienza in Arabia e il legame con la maglia azzurra, un ambiente in cui vuole continuare a crescere: «Il campionato in Arabia non è facile come tutti pensano, ci sono squadre fortissime al livello di quelle europee. La Nazionale per noi è importante, io voglio imparare sempre qualcosa di nuovo da portare anche qui in Nazionale».

Un ruolo chiave in questo percorso di crescita lo gioca il commissario tecnico Gennaro Gattuso, descritto come una figura sempre presente per i suoi giocatori: «Il mister è molto vicino a noi, mi chiama anche quando sono a giocare in Arabia. Parla molto con noi, è un grande mister».

Infine, un commento sulla deludente sconfitta passata, con la consapevolezza che è il momento di guardare solo avanti: «Rimpianto per la notte di Oslo? Sì, là abbiamo sbagliato, dobbiamo fare autocritica ma è il passato e dobbiamo pensare al futuro».

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