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·27 ottobre 2024

Riforma Gravina: il piano sui pesi tra arbitri esclusi e Serie A spaccata

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Il puzzle dei pesi politici in FIGC, ordinato dall’emendamento Mulé che impone più potere al professionismo, continua a creare malumori. Come riporta Il Corriere dello Sport, quello di Gravina è una sorta di “compromesso storico” necessario per legge e non facile da far digerire a tutti.

Nella sua proposta, la Serie A salirebbe dal 12% di rappresentanza al 18%, con quattro consiglieri federali anziché i 3 attuali; la Serie B guadagnerebbe un punto, da 5% a 6%, e anche un consigliere, mentre gli arbitri (oggi al 2%) sparirebbero dall’organo politico con l’obiettivo di una maggiore indipendenza e la Lega Pro scenderebbe dal 17% al 12%, perdendo una poltrona.


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Ai dilettanti resterebbe il 34% attuale, ad allenatori e calciatori il 30% complessivo (20% per l’Aic, 10% per l’Aiac) fissato dalla Melandri. Il nuovo schema non piace a diversi club di Serie C. Durante un incontro tra i presidenti della terza serie, alcuni avrebbero accusato Gravina (non presente) di aver tradito la componente dalla quale proviene e che contribuì alla sua ascesa. Altri hanno viceversa manifestato al presidente (telefonicamente) sostegno e solidarietà.

La Lega presieduta da Marani metterà sul tavolo una richiesta: ottenere l’1% della mutualità dei diritti tv, cioè la quota che per legge spetta alla FIGC, come contropartita per accettare un ridimensionamento, legando questi soldi ai progetti sui vivai già previsti dalla cosiddetta “riforma Zola”.

La Serie A continua invece a essere spaccata. Esiste ancora un fronte, formato verosimilmente da Lazio, Napoli, Torino, Empoli, Genoa, Milan e Verona, che vorrebbe cinque consiglieri e che spinge per portare il mondo professionistico al 51%: sono i club che fanno la voce grossa, anche se diverse big (Inter e Juve su tutte) spingono per la linea moderata.

La versione della FIGC sulla questione è che togliere alla Lega Pro, in questa fase, equivalga a “salvare il salvabile”, evitando che la componente venga fagocitata da A e B. Se passasse la riforma, il peso dei professionisti salirebbe al 36% (18%, 6% e 12%), coi Dilettanti superati e fermi al 34%.

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