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·22 febbraio 2025

Roma-Monza, Nesta: “Ranieri un grande signore. Sento la partita con la Roma”

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A due giorni dalla sfida tra Roma e Monza, in programma lunedì sera all’Olimpico, il tecnico dei brianzoli Alessandro Nesta ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Come si può superare questo momento complicato?


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“Non abbiamo ancora scollinato, altrimenti non sarei andato a casa. Purtroppo non siamo riusciti in precedenza a portare la squadra a un livello superiore. Siamo ripartiti dal pari con il Lecce, benino direi ma per vincere le partite serve qualcosa di più. La ripresa dei lavori il mercoledì? Non è che se ci alleniamo di più vinciamo le partite. Qualche giocatore l’ho ritrovato un po’ stanco fisicamente e mentalmente, ecco perché abbiamo deciso di dare dei benefici a tutti. A volte insistere a lavorare sul campo è come andare contro un muro. Meglio due giorni di riposo e non punire, passatemi questa parola. A volte due giorni da passare in famiglia fanno meglio che stare sul campo”.

Ranieri ha parlato di come è complesso il vostro lavoro. Quanto è complicato il suo e quale giocatore ha visto con lo spirito giusto?

“Un gruppo di giocatori ha sempre determinate qualità, ci sono dei leader tecnici e altri che magari tengono su il morale dei compagni. In questa rosa ci sono Gagliardini e Pessina, per esempio, che in carriera hanno vissuto diverse situazioni. Anche Keita Balde può aiutarci. Poi ci sono tanti giovani che vanno trascinati e aspettati. Io dico sempre ai miei calciatori che non devono spaventarsi, le ondate negative ci sono all’interno di una stagione. E la squadra forte è quella che sa resistere a queste ondate. Nell’Italia campione d’Europa che ho visto dal vivo i leader erano Bonucci e Chiellini che poi hanno trascinato tutti. Ranieri è rimasto nella storia in Premier League, persona corretta e positiva. Un signore in tutto, persona onesta anche nei giudizi e nei post gara. In quella città lui è un valore aggiunto, non tutti riescono a gestire Roma”.

La sfida alla Roma richiama alla mente la sfida fra Lei e Totti. I giovani sono ancora disposti a carpire i segreti dai più grandi?

“Lo spero. Ai giovani di oggi manca l’ambizione, questo ho avuto modo di riscontrare. La differenza rispetto alla mia generazione è il benessere, io riuscii a capire che per me all’epoca era una grande opportunità. Purtroppo la generazione di adesso si accontenta. E questo non mi piace. Se per me sarà una gara differente rispetto alle altre? Io sono cresciuto a Roma e sono entrato alla Lazio a 8 anni. Io sono cresciuto con il derby di Roma, ho giocato quelli di Milano ma in tranquillità. A Roma è un’altra roba, il calcio è molto importante e non solo uno sport. Si vive anche di passato, ci piace questa roba. La sento questa partita”.

Infortunati.

“Keita può darci qualcosa a gara in corso. Birindelli lo avevamo recuperato ma in allenamento si è fatto male di nuovo, Pessina e Gagliardini non ancora. Ma io ho bisogno di Pessina e spero di averlo presto a disposizione. Ci è mancato tanto”

A questa squadra manca ancora la giusta cattiveria per riuscire a mantenere la categoria?

“La grande difficoltà che ho avuto è stata quella di non aver accesso quella fiammella. Tutto sta nelle motivazioni nel voler stare in un posto, questo fa la differenza. Poi possiamo parlare di tecnica e di altro, ma ciò che conta davvero è desiderare restare in un posto. Io quando sono stato al Milan desideravo fortemente restare in quel club e ho fatto di tutto per farne parte. Serve anche questo atteggiamento”.

Come pensa di fermare Dybala e gli attaccanti della Roma?

“La partita è stata preparata in un certo modo, non andiamo a difenderci in otto. Non ci abbasseremo troppo, cercheremo di essere equilibrati consapevoli che sarà complicato. L’importante è giocare tutti insieme ma non andremo a fare barricate perché poi contro questa Roma prima o poi il gol lo prendi. La squadra deve avere il piacere di giocare le partite? La posizione è quella che è, ma i calciatori sono stati sempre rassicurati. Poi è chiaro che ci sono dei momenti in cui serve la testa giusta e le motivazioni giuste. Che per me sono tutto”

Pochi gol su azione per il Monza.

“Dobbiamo tirare di più in porta, l’unico modo per metterla dentro e per cambiare le statistiche”.

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