Calcionews24
·29 maggio 2025
Ronaldo sicuro: «PSG-Inter? L’esperienza conta, ma la stagione non sarà fallimentare. Ancelotti? Del Brasile ha capito subito una cosa»

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·29 maggio 2025
Ronaldo il Fenomeno ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista della finale di Champions League tra PSG-Inter.
PERCORSO INTER – «Ho visto Inter-Barcellona in tv: è stata una meraviglia. E a casa del Pres, quel giorno, ne abbiamo parlato con gli ex compagni delle mie Inter, tutti dicevamo la stessa cosa: non si riusciva a staccare gli occhi da quello show. Sì, è stato uno show: da infarto per i tifosi, immagino, ma quasi da infarto anche per chi lo guardava e ha visto anche più di quanto si aspettava. Con gli spettacolini osi, dunque “non spettacoli”, a cui spesso si è costretti ad assistere oggi, un’occasione per fare pace con il calcio. Ed è stato bello che ci abbiano regalato quelle due partite, perché anche l’andata era stata bellissima, due mie ex squadre».
FINALE RAGGIUNTA – «Quando ci si prende una finale di Champions League, è difficile che si possa dire con certezza che una squadra ha meritato più dell’altra di arrivarci. Sarebbe un po’ come pretendere di fare un pronostico sulla finale essendo sicuri di essere nel giusto. Chi alla fine vince ha ragione, e infatti Flick ha fatto i complimenti all’Inter. Che quella sera una cosa in più rispetto al Barcellona l’ha avuta di sicuro e dovrà averla anche in finale: la capacità di restare attaccata alla partita, quasi con rabbia, fino alla fine. Bastava guardarli in faccia, gli interisti».
IMMAGINE CHE GLI E’ RIMASTA IMPRESSA – «Beh, gli occhi di Acerbi dopo aver segnato…».
CONTERA’ L’ESPERIENZA – «Più che altro si vede che lui intuisce prima quello che l’attaccante vuole fare: l’esperienza conta. E in una finale di Champions può contare ancora di più».
SISTEMA INTER – «Nell’Inter non segnano solo Lautaro e Thuram, perché gioca in un modo diverso: è tutta la squadra ad “accompagnare” loro due. Certo, sapere di poter avere minuti di qualità anche da Taremi, e magari Arnautovic, sarebbe molto importante per Inzaghi. Di Lautaro mi hanno impressionato due cose: lo sguardo che aveva la sera di Inter-Barça, non stava bene eppure sembrava che volesse mangiare la partita. E immagino come a Monaco vorrà mangiare il pallone, visto che avrà recuperato anche fisicamente. Quella faccia me la aspetto anche da tutti gli altri interisti, da Barella in giù».
SCUDETTO BUTTATO? – «Buttato è una brutta parola, anche poco rispettosa per il Napoli. È vero che l’Inter sulla carta era più forte del Napoli. Ma è vero anche che l’Inter è in finale di Champions per la seconda volta in tre anni: io non solo non l’ho vinta, ma non sono neanche mai arrivato in finale…».
THURAM – «Non ho visto tutte le partite di quest’anno, solo le più importanti, ma mi è bastata l’ultima di Champions a San Siro: mi è sembrato l’attaccante che qualunque altro attaccante vorrebbe avere vicino. Io ho giocato contro suo padre, difensore incredibile: deve avergli trasmesso un po’ della sua mentalità. Uno che gioca come Marcus mi avrebbe fatto fare un sacco di gol».
ANCELOTTI BRASILE – «Curiosità, attesa. Forse il migliore allenatore del mondo nella nazionale più grande del mondo. Magari ai miei tempi sarebbe stato impossibile vedere uno straniero sulla panchina del Brasile, ma il tempo è cambiato, il calcio è ancora più globale e poi Ancelotti non è uno straniero qualsiasi… Gli auguro il meglio, ha già capito quanto la gente lo amerà, ma bisogna dargli il giusto tempo per gestire una nuova realtà: l’obiettivo è il Mondiale 2026».