Juventusnews24
·14 novembre 2025
Sabatini: «Ma l’Italia che ci va a fare ai Mondiali?! Ormai siamo così rassegnati da non criticarla neanche…»

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Una vittoria di Pirro, un successo che serve solo agli almanacchi ma che non scalda i cuori, né tantomeno cambia il destino ormai segnato del girone di qualificazione. Dalle colonne di Calciomercato.com, Sandro Sabatini offre una disamina spietata e realistica della vittoria ottenuta ieri sera dall’Italia contro la Moldova. Nonostante i tre punti, l’atmosfera attorno agli Azzurri resta cupa, schiacciata dalla matematica che condanna la Nazionale a un altro, temutissimo, spareggio.
Sabatini parte proprio dai numeri, evidenziando l’assurdità dell’impresa necessaria per evitare i playoff contro la capolista del girone. «Mancini e Pio Esposito salvano il risultato, che però non conta nulla. La Norvegia è qualificata, l’Italia va ai play off. I norvegesi hanno +29 di differenza reti, noi +12. Per qualificarsi direttamente, domenica a San Siro dovremmo battere la Norvegia “appena” 9-0, nove a zero! Lasciamo stare…».
Il focus si sposta poi sulla guida tecnica. Sebbene i risultati nudi e crudi sembrino dare ragione a Gennaro Gattuso, la qualità del gioco e l’entusiasmo sono ai minimi storici. «Per gli amanti delle statistiche, Gattuso vince ancora. Per gli amanti del calcio azzurro, non c’è nulla di cui vantarsi».
Ma il vero campanello d’allarme, secondo Sabatini, è il distacco emotivo della tifoseria. Non c’è più rabbia, ma una sorta di rassegnazione ironica che pervade le discussioni private dei tifosi, ormai scettici sulle reali potenzialità di questa squadra. «E infatti la notifica si accende su tutte le chat e ogni gruppo WhatsApp. Il messaggio più scritto, visualizzato e – ironicamente – commentato è: “Ma anche se andiamo ai Mondiali, che ci andiamo a fare?”».
Infine, una riflessione sulla discrepanza tra la narrazione ufficiale e il “sentire comune” del popolo del web: «I social diventano la colonna sonora che non si sente in telecronaca Rai, ed è normale che sia così, perché tutti tifiamo per l’Italia, in modo più disperato che appassionato. La voglia di Mondiali sopprime qualsiasi annotazione critica. Ma non è censura. Semmai stupore allibito. Delusione senza una ragione».
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